«Con Up! la leadership tra gli importatori»

Monaco di BavieraDalla filiale italiana di Toyota a Volkswagen, passando per Toyota Europa. È il percorso di Massimo Nordio, manager di punta dell’industria dell’auto, da gennaio di nuovo in Italia come direttore di marca. Dunque, particolarmente attento all’evoluzione di un mercato che sta facendo duramente i conti con lo stop agli incentivi.
Con quali riflessi per le vendite?
«A inizio anno abbiamo assistito a un’anticipazione degli acquisti, seguita da aprile da una forte calo dei contratti. Ora i volumi si stanno assestando su livelli bassi. Ma la competizione, almeno, non è falsata».
Ha un senso sostenere i volumi a tutti i costi?
«Chi ricavava i vantaggi maggiori dagli incentivi, ora ricorre a questa pratica (i chilometri zero, ndr) per recuperare. Bisogna considerare che il settore non può scendere al di sotto di un certo livello di utilizzo della capacità produttiva. Al tempo stesso, va trovato un punto di equilibrio tra volumi e redditività».
Senza bonus, le vendite di auto a gas, Gpl o metano, hanno subito un drastico ridimensionamento. C’è futuro per queste vetture?
«Quando il mercato le richiedeva, noi le abbiamo offerte. Quelle a metano le avevamo anche prima degli incentivi. E continueremo ad averle».
Volkswagen punta a essere il costruttore numero uno al mondo. E in Italia?
«L’obiettivo della marca è conquistare il gradino più alto del podio tra gli importatori».
Come pensate di riuscirci?
«La chiave è l’ingresso nel segmento A, cioè la categoria delle auto da città, che avverrà da inizio 2012 con la famiglia della Up!».
La Up! è annunciata anche in versione elettrica...
«Per le city-car è un’opzione credibile. L’appetibilità di queste vetture dipenderà sostanzialmente dal costo delle batterie. Se riusciremo ad abbassarlo a livelli accettabili, con o senza incentivi, il mercato delle elettriche potrebbe decollare. Già oggi, i costi stanno scendendo rapidamente».
Negli ultimi anni Volkswagen ha ampliato notevolmente la propria gamma. Troppo?
«Più si diventa globali e più bisogna soddisfare esigenze differenti. L’abilità sta nel far proliferare i modelli tenendo sotto controllo i costi. In questo, con la politica delle piattaforme modulari, il gruppo è certamente all’avanguardia».
Un esempio?
«La nuova generazione della monovolume Sharan, ormai prossima al lancio. Nasce sulla stessa piattaforma delle Passat berlina e wagon».
Dopo un anno di assenza, avete annunciato che tornerete al Motor Show di Bologna.
«Ci saremo, ma con una presenza più snella. Noi in ogni caso siamo favorevoli a una manifestazione nazionale, che sia il Motor Show o un altro evento va bene, ma a patto che abbia un significato di business e non di semplice esposizione».
Lavorare con i giapponesi e i tedeschi...
«I giapponesi hanno una cultura del gruppo, più che del singolo, e danno grande autonomia alle varie unità operative.

In Occidente, invece, Germania compresa, è il carisma degli individui la chiave di funzionamento delle imprese. La storia di Toyota e quella di Volkswagen dimostrano, comunque, che si può arrivare ai vertici in entrambi i modi».

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