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Da Leeds a Glasgow, quante papere

La vera crisi del portiere milanista è cominciata col razzo nell’Euroderby

Da Leeds a Glasgow, quante papere

Chi avesse voglia di divertirsi e di scambiare quattro sonore risate con gli amici per le «paperissime» di Dida, non deve far altro che connettersi con You Tube dove, per la bellezza di 3 minuti e 50 secondi, potrà gustarsi il campionario delle stecche del brasiliano. Sì, avete capito bene, quasi 4 minuti, un’eternità per un filmato su internet, ma la durata è giustificata perché sono davvero tanti gli strafalcioni del numero uno rossonero.
Come tutte le storie, quella del Dida-Show ha un inizio e una fine, entrambe ben certificate. Il biglietto da visita venne presentato il 19 settembre 2000 quando a Leeds, a una manciata di minuti dal termine, complice la pioggia, si fece scappare il pallone di mano come una saponetta. Nelle tre stagioni successive il brasiliano non dette adito a recriminazioni (qualcosina di suo ci ha messo però nella disfatta col Deportivo La Coruña), ma poi la galleria degli orrori, pardon errori, di Dida ha avuto un’impennata. L’8 maggio 2005, lo juventino Trezeguet lo castiga al Meazza e Smicer, nella disgraziata finale di Istanbul del 25 maggio, infila il dito nella piaga. Ma la papera di Istanbul è figlia di quanto successo 43 giorni prima, il 12 aprile sempre al Meazza nel ritorno dei quarti di Champions con l’Inter. Un gol annullato a Cambiasso scatena la demente reazione della curva nerazzurra che in campo fa piovere di tutto, con Dida bersagliato e colpito sulla spalla da un petardo. Nessuna scena, allora, partita sospesa, vittoria a tavolino del Milan e Inter sanzionata con 4 turni a porte chiuse.
Ma quel maledetto petardo ha prodotto più danni di quanto ci si potesse immaginare perché, e qui ci vorrebbe uno psicologo a spiegarlo, nella testa di Dida è scattato non si sa quale meccanismo e, da allora, il bel portiere di un tempo si è trasformato spesso e sovente in un cacciatore di farfalle, con una presa di cartapesta sul pallone. E sono fioccati gli erroracci: Pellissier col Chievo approfitta di un suo scontro con Bonera, l’interista Cruz, Pizarro e Mancini in coppa Italia, Ismael col Bayern, ancora Trezeguet con la Juve, i gol di Martins e Adriano nel derby, Altintop con lo Schalke, Paolo Cannavaro col Parma. Tutte sue uscite sbagliate o respinte troppo corte senza essere riuscito a trattenere il pallone. E poi la doppietta del Bayern Monaco quest’anno: i gol di Cristiano Ronaldo e Rooney a Manchester; la sfarfalleggiante uscita con il Siviglia in Supercoppa il 31 agosto; l’errore contro il Siena un mese fa. Mercoledì le paperate, con allegata sceneggiata, di Glasgow. E qui la storia si conclude.

Fino al prossimo appuntamento.

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