L'effetto Grillo penalizza il centrosinistra

L'ondata di protesta contro la politica innescata dal comico genovese fa sentire i suoi effetti sui partiti. A farne le spese è il centrosinistra, che con fatica arriva al 42,1% dei consensi. La Casa delle Libertà invece si rafforza, passando dal 54,8% al 56,1%. Berlusconi lo aveva previsto: "Il fattore G ci aiuta"

L'effetto Grillo penalizza il centrosinistra

Roma - La mobilitazione di Beppe Grillo nata su internet e sfociata poi nelle piazze continua a far sentire i suoi effetti. A farne le spese, stando a un sondaggio pubblicato dal Corriere della sera, è soprattutto la maggioranza, segno che il malcontento veicolato dal comico genovese con il suo "Vaffa-day" si scaglia in primo luogo contro il governo. I dati di alcuni sondaggi riservati in mano ai leader dimostrano che in appena una settimana l'Unione ha ceduto quasi un punto e mezzo. Oggi, con non poca fatica, arriva al 42,1%. E dato altrettanto significativo è che ciò che perde il centrosinistra lo recupera la Casa delle Libertà. Il centrodestra, che partiva dal 54,8% dei consensi, si colloca oggi intorno al 56,1%.

E' difficile trovare, nella maggioranza, qualcuno che si salvi dal "cataclisma Grillo". Il Partito democratico galleggia intorno al 26,2%, ma sono tutti i partiti della sinistra a perdere colpi: Rifondazione comunista scende dal 7,3 al 6,7%, i Verdi dal 2,2 indietreggiano al 2,1%; e il Pdci dall'1,5 all' 1,3%. L'unico a reggere l'urto, a quanto pare, è l'Italia dei valori di Di Pietro, che tiene abbastanza bene, guadagnando lo 0,1% (dal 2,8 al 2,9%).

Nel centrodestra Berlusconi fa sapere che "Grillo ci fa bene". E, dati alla mano, è difficile dare torto al Cavaliere. Forza Italia dal 28,9 sale al 29,3%, An dal 15,4 passa al 15,8% e la Lega dal 5 si irrobustisce posizionandosi intorno al 5,3%. Solo l'Udc manifesta dei segnali di debolezza, perdendo lo 0,2% e posizionandosi intorno al 4,6% dei consensi.

Berlusconi aveva già dichiarato che l'effetto Grillo non avrebbe danneggiato la propria coalizione: "Anche se sono sceso in campo tredici anni fa, la mia immagine è diversa da quella dei politici di professione. La gente mi vede come un imprenditore, un editore e un presidente di una squadra di calcio vincente".

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