RomaSembrava una querelle come tante. E invece, ci manca poco che qualcuno si alzi e invochi una nuova crociata. Politica, sintende. Ma tantè, la spaccatura è evidente. Da una parte cè la Lega, che sarrocca, in difesa univoca dei valori cattolici. Dallaltra, nel Pdl, cè una frangia di ex aennini, capitanata da Adolfo Urso e molto vicina a Gianfranco Fini - che non a caso benedice liniziativa - schierata su posizioni, diciamo così, politeiste. Oggetto del contendere, la proposta di introdurre lora di religione islamica nelle scuole italiane, lanciata dal viceministro al Commercio estero, nella fattispecie segretario generale di Farefuturo, la fondazione presieduta proprio dallinquilino di Montecitorio. Per il Carroccio, è roba da marziani. «Siamo nettamente contrari», per ragioni storiche e pratiche, ribadisce Roberto Maroni. «Anche perché - spiega il ministro dellInterno a Mattino 5 - mentre lora di religione cattolica rappresenta unentità, la Chiesa, che ha una sua gerarchia, dei valori ben chiari e ben definiti, che si possono trasmettere, quello dellislam è un mondo tutto diverso». Come dire, «limam interpreta il Corano liberamente, non cè una serie di dogmi, non cè un messaggio chiaro da trasmettere». E allora, «se, come penso fosse nelle intenzioni di Urso, questa misura serviva per migliorare lintegrazione, siamo tutti daccordo, ma questo è certamente il modo più sbagliato di farlo».
Tra laltro, aggiunge il responsabile del Viminale, lislam è «un mondo complesso» e «ha ragione il cardinale Tonini quando dice che ci sono mille sfaccettature e non si può ricondurre a unentità limam da cui discende tutto». Si tratta quindi di «un problema complesso e per questo sono ancora daccordo con lui quando dice che ci sono troppi pressappochismi, troppe approssimazioni, come anche questa dellora di religione». Chiusura netta, quindi, da parte degli uomini del Senatùr. E Roberto Calderoli, dal canto suo, rinforza il concetto: «Fosse per me, renderei obbligatoria per tutti lora di religione cattolica».
Dallaltra parte della barricata, invece, Urso tiene il punto. E pur manifestando il «massimo rispetto» per la posizione critica espressa dal cardinale Angelo Bagnasco, intervistato dalla Stampa, rilancia: «Lipotesi di introdurre lora di religione islamica è esplicitamente prevista dalla legge di attuazione del Concordato del 1929 e confermata dalla revisione del 1984. Ed è ciò che propose Sua Santità già tre anni fa per le scuole tedesche». Così, se anche dentro il Pdl non mancano parecchi distinguo (ci sono pure tra gli ex An, vedi Gianni Alemanno, che riconosce di essere «contrario», e Andrea Ronchi, convinto che la proposta non sia «praticabile»), il viceministro si chiede: «Quasi tutti coloro che hanno obiettato la mia proposta non contestano il principio, bensì lopportunità di farlo ora, ma non è meglio governare oggi questo processo invece di subirlo domani?».
Il resto della maggioranza, a onor del vero, si sarebbe già espresso in larghissima parte per un «no». Ma Urso non arretra, alla luce pure di uno studio delle religioni nei sistemi scolastici in Europa, redatto da Flavio Pajer, docente presso la Pontificia università salesiana, che supporterebbe la sua tesi.
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