Politica

«Lega forte nella propaganda ma molte riforme sono nostre»

RomaPresidente Gasparri, Umberto Bossi fa troppo la primadonna?
«È tipico della Lega forzare i toni in estate. Se andassimo in un’emeroteca a guardare le collezioni degli anni passati troveremmo le stesse sparate. Tra poco affronteremo le elezioni regionali e Bossi parla al proprio elettorato. Ma al momento delle scelte importanti non ha mai spezzato l’alleanza. Neppure su temi sensibili come il voto per i finanziamenti a Roma o al Sud. C’è una sopravvalutazione mediatica».
Pensa alle polemiche sull’Inno di Mameli?
«Problema inesistente. In Parlamento non si aprirà mai una discussione sull’Inno, abbiamo altre emergenze da affrontare. E pensare che ai tempi in cui si andava ai comizi di Almirante come colonna sonora mettevamo Sole che sorge di Puccini e, appunto, Va’ pensiero di Verdi, quando Bossi ancora arrancava nella provincia veneta. Trovo sia ipocrita criticare Bossi quando propone di recuperare il dialetto, magari in un film, mentre nessuno ha da ridire quando si usa in film come Gomorra o in Baarìa appena annunciato dal regista Tornatore, che lo porterà alla Mostra di Venezia, forse in dialetto».
Al di là delle polemiche di Ferragosto è vero o no che la Lega ricopre un ruolo di primo piano nelle scelte del governo, finendo per schiacciare il resto della maggioranza su posizioni di rincorsa?
«Contesto questa interpretazione. La Lega è brava a fare propaganda e a forzare i toni ma sul fronte della sicurezza o del contrasto all’immigrazione clandestina noi siamo in prima linea da sempre. Certo ha visibilità anche perché è della Lega il ministro dell’Interno. Semmai l’equivoco è nato dal fatto che una minoranza interna al Pdl contestava certe scelte che così sono sembrate appartenere di più al Carroccio mentre il Pdl le subiva. Ma si tratta di un fraintendimento. Il reato di clandestinità è un nostro cavallo di battaglia».
I 150 anni dell’Unità d’Italia vanno celebrati o è meglio risparmiare come propone la Lega?
«Vanno celebrati impegnando prima di tutto la scuola e tutte le istituzioni pubbliche, anche la tv. Non devono essere una scusa per realizzare opere pubbliche. Queste, se devono essere realizzate, lo devono essere a prescindere dalle celebrazioni. Perché non realizzare una fiction tratta dalle opere di Giordano Bruno Guerri? Per celebrare l’Unità d’Italia non c’è bisogno di spese colossali».
E l’alleanza con l’Udc? Ci si può ancora fidare di Casini?
«Siamo tutti nel Partito popolare europeo, abbiamo valori condivisi e siamo già alleati in molte regioni anche se a macchia di leopardo. Le possibilità per un’intesa ci sono purché non si intenda con questo scardinare l’alleanza che già c’è e che sta governando. Un’eventuale alleanza non deve essere intesa in chiave antileghista. Lega e Udc già governano insieme in molte amministrazioni locali. La Lega sbaglia a dire “mai con l’Udc”.

Così come sbaglia Buttiglione quando pensa a un’alleanza soltanto in termini di uomini da piazzare».

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