Cronaca locale

La Lega in maglietta dice no all’Ecopass per tutti

DOPO LE T-SHIRT SU IRPEF E BIGLIETTO ATM. Salvini presenta la nuova collezione anti rincari: «Hai votato Pisapia? Paga e tas»

Una battaglia a colpi di magliette. Dopo quelle con la scritta «Irpef e Atm, le bugie di Pisapia», sfoggiata dalla Lega a Palazzo Marino durante il voto che introduceva l’addizionale Irpef, il capogruppo Matteo Salvini annuncia la nuova collezione. «Hai votato Pisapia? Paga e tas». Paga e taci. Distribuzione domani pomeriggio al gazebo di piazza Cordusio. A scatenare la protesta le dichiarazioni dell’assessore a Traffico e Ambiente Pierfrancesco Maran ad Affaritaliani che rilanciano l’intenzione di inasprire limiti e tariffe. «Tutte le auto che entrano nella cerchia dei Bastioni dovranno pagare», mentre «con l’Ecopass pagano solo quelle inquinanti», ha spiegato annunciando la nuova delibera che entrerà in vigore da gennaio. Sul tavolo «varie ipotesi di congestion e l’inasprimento delle classi di inquinamento». La colpa? Dei milanesi e del loro voto. «I referendum approvati - spiega Maran - parlano di congestion charge. Ovvero dicono che tutte le auto che entrano nella cerchia devono pagare». Anche se poi frena («a settembre verranno presentate delle proposte»). Immediata la replica di Salvini. «Dopo Irpef e Atm, ecco la nuova mazzata: Ecopass per tutti e allargato a tutta la Cerchia dei Bastioni». Secca anche la replica del capogruppo del Pdl Carlo Masseroli: «Una scelta elitaria e rappresenta un’ulteriore tassa. Passo dopo passo si abbattono le classi medie e popolari. La congestion charge inciderà in particolare sul mondo del commercio che invece va supportato. I titolari dei negozi di vicinato non devono pagare una tassa per lavorare. Lo dico chiaramente: era uno dei limiti del nostro Ecopass. Loro riescono a renderlo ancor più insopportabile, questo limite. Si arriverà inevitabilmente ad un aumento dei prezzi di beni di prima necessità.

E su chi cadrà il problema? Sulle classi medie e popolari, sui loro costi incomprimibili che a furia di tasse e aumenti supereranno lo stipendio».

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