«La lega tra la gente» recita il volantino. Appuntamento sabato prossimo alle 12, per linaugurazione della nuova sede di via Valtorta 25. Zona Padova, teatro dei violenti scontri tra latinos e africani lo scorso 13 febbraio, scatenati dallaccoltellamento di un giovane egiziano. Ma quartiere ad alta tensione 365 giorni allanno per la massiccia presenza di etnie diverse. «Vediamo quanti giorni resiste la sezione prima che venga incendiata» profetizza leuroparlamentare e capogruppo milanese del Carroccio Matteo Salvini. Che insieme allassessore leghista Massimiliano Orsatti invita «ufficialmente» Letizia Moratti alla festa dinaugurazione. Il sindaco allindomani della rivolta aveva promesso una visita ai residenti che chiedevano a gran voce più forze dellordine e la presenza delle istituzioni, ma ha poi preferito incontrare associazioni, comitati, la parrocchia che opera nella zona a Palazzo Marino per studiare insieme entro il 31 marzo un pacchetto di proposte concrete a sostengo dellintegrazione, del tessuto economico e sociale». Ma tavoli a parte, fa presente Orsatti, «è giusto che il sindaco oltre ad incontrare le associazioni che gravitano in via Padova parli anche con i cittadini del quartiere, possibilmente milanesi e italiani, che senza essere invitati a Palazzo Marino hanno voglia di dirle qualcosa».
Neanche lo spiegamento massiccio delle forze dellordine in zona dopo la rivolta peraltro sembra preoccupare troppo la casbah di via Padova. Anche due giorni fa controlli mirati, e quattro persone sono state arrestate, per droga e immigrazione clandestina. La polizia ha fermato due presunti spacciatori, un cittadino del Gambia di 35 anni che vendeva cocaina in via Varanini e un tunisino clandestino della stessa età trovato in via Arquà con un etto di hashish. I carabinieri invece hanno bloccato due stranieri in via Padova che non avevano ottemperato agli ordini di espulsione: un cittadino del Bangladesh di 23 anni e un egiziano di 21. Sono toccate pesanti sanzioni invece al titolare cinese di un mini-market che ha violato le norme sul lavoro e sorvegliava tra laltro i propri dipendenti con telecamere. È scattata anche la chiusura del negozio.
Mentre in via Padova, come sottolinea il vicesindaco Riccardo De Corato, «le forze dellordine continuano i massicci controlli anti-degrado, arrestano spacciatori e irregolari, in piazza sfilano i supporter di irregolari, abusivi, gang sudamericane, nomadi di professione». Un riferimento al popolo del «No Razzismo day». La verità, insiste, «è che Milano ha dato casa e lavoro a 202mila immigrati, il 15% della popolazione residente. Accogliamo chi rispetta la legge, il resto è pura propaganda».
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