Stefano Bolognini esce, e al suo posto entra Silvia Sardone. Ipotizzato da qualche giorno, il cambio alla guida della Lega di Milano si è concretizzato ieri. L`assessore regionale ha rimesso il mandato nelle mani del coordinatore lombardo Fabrizio Cecchetti, e quest`ultimo ha nominato al suo posto l`eurodeputata. «Questa mattina - ha detto Cecchetti - ho ricevuto le dimissioni del commissario cittadino, ne ho preso atto e ho deciso di nominare come nuovo commissario Silvia Sardone». La scelta - concertata fra i vertici lombardi del partito e il segretario Matteo Salvini - viene presentata come un fisiologica. «Nell'imminenza della campagna - spiega Bolognini - è bene che tutti gli amministratori si impegnino al 200% per la Lega e per Attilio Fontana. Volendomi dedicare a questo, è giusto che si dedichi al partito qualcuno con più tempo ed energia, e io in questi mesi avrei più difficoltà a farlo».
Bolognini con ogni probabilità sarà candidato a Milano, cosa che nel 2018 non è avvenuta, tanto che oggi è assessore esterno. Stavolta dovrà misurarsi con le preferenze. L'incarico commissariale è nomina che spetta ai vertici del partito, e la scelta è caduta sulla battagliera ex azzurra Sardone, artefice in pochi anni di una rapida ascesa che l'ha portata dal Consiglio di zona al Consiglio regionale all'europarlamento di Strasburgo. «Scelta ipercondivisa - precisa Bolognini, lavoreremo insieme con grande serenità. Lavoreremo insieme, io con lei e lei con me».
«Ringrazio Salvini e Cecchetti per la fiducia nei miei confronti e Bolognini per il grande lavoro fatto finora - dichiara Sardone - Intraprendo questa sfida con orgoglio, con l'obiettivo di dare forza alla Lega in vista delle prossime Regionali».
La Lega all'unisono tende a escludere problemi interni, ma la scelta potrebbe pure essere letta anche come una mossa di «alleggerimento» del leader leghista, dopo un'elezione politica che gli ha procurato delle critiche interna, visti i risultati deludenti anche rispetto alla modeste aspettative, e anche nelle roccaforti leghiste, fra le quali a onor del vero non può essere annoverata Milano, città in cui comunque fa il centrodestra - non solo la Lega - un anno fa ha perso nettamente le Comunali. «L'esito della coalizione è stato purtroppo molto basso - osserva Bolognini - la Lega per assurdo ha aumentato i consiglieri, ha introdotto nuove energie, penso a Racca, Giovanati, a un capogruppo molto giovane, Verri, come giovane è il capogruppo metropolitano Piscina. Il partito ha saputo rinnovarsi in un momento difficile. È stata l'ultima elezione in cui siamo rimasti sopra FdI». Le acque nel partito sono agitate per il probabile ridimensionamento rispetto ai livelli di consenso, e di eletti, delle Regionali 2018. Qualche giorno fa ha detto addio alla Lega Gianmarco Senna, presidente di commissione. «Il mio impegno è al 100% per la Lega, con Salvini, Cecchetti, Sardone - dice Bolognini - Se altri fanno scelte diverse le rispetto, mi dispiace ma ne prendo atto. Senna ha avuto tutto lo spazio che voleva.
La Lega ha 40 consiglieri di municipio, 6 comunali, 7 parlamentari, due europei, due ministri, un assessore regionale, un mondo di associazioni che la guarda con interesse. Possiamo rilanciarla come primo partito della colazione e della città. Ci vorrà del tempo ma si può fare».
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