Non si tratta più solo della voglia di metter casa a Palazzo Marino. Quello della Lega è un avviso di sfratto vero e proprio. Destinatari Letizia Moratti e Riccardo De Corato. E lavviso di sfratto è firmato dallo stato maggiore del partito locale, e forse avallato «dal capo», Umberto Bossi. Manca solo la data, ma il Carroccio milanese non si nasconde più: se lunedì la Lega sfonda allora «cambia musica anche a Milano».
È solo una questione di date, insomma, ma prima o poi il nodo con gli avversari-alleati del Pdl verrà al pettine. Giancarlo Giorgetti lo chiama ancora «sogno», ma aggiunge che con la vittoria in Veneto e Piemonte, e «una grandinata di voti in Lombardia», «il sogno, non diciamo qual è, si avvera». E se Giorgetti, noto per la sua prudenza, dà un segnale del genere allora vuole dire che la battaglia per Milano è aperta. Tanto che si parla appunto di un «via libera» del leader leghista Umberto Bossi. Poi il capo-delegazione in Regione Davide Boni spiega, e in parte minimizza: «Se sorpassiamo il Pdl in Lombardia ci sono equilibri che cambiano. Bossi è il capo della Lega. Io auspico che il suo via-libera arrivi».
Comunque il segnale è forte. E la Lega milanese lo cavalca. Il capogruppo comunale Matte Salvini, si prende una benevola tirata dorecchi da Giorgetti come esempio di «ribellismo fine a sé stesso». Ma gli applausi del popolo leghista sono tutti per lui. Le signore del centro lo cercano, lo baciano. Il vicepresidente in pectore della Regione, Andrea Gibelli, lo chiama «una bandiera». E Matteo «il ribellista» spiazza tutti, citando Walter Tobagi modello di una «faticosa via riformatrice». Ma poi il suo intervento è tutto allattacco, di quelli che chiama «i fraterni, amici, alleati del Pdl, che ogni tanto svicolano». Critica la giunta sugli asili. Propone 10 anni di residenza come requisito preferenziale per la scuola dinfanzia, per la casa, per i bonus. E critica il vicesindaco, Riccardo De Corato. «Cè modo e modo di fare lassessore alla Sicurezza - dice - a Brescia con 300 vigili nel 2009 hanno arrestato 310 delinquenti, di cui 280 stranieri. A Milano con 3mila vigili si sono fatti 280 arresti».
Il modello? Verona, dove - ricorda Salvini - la Lega aveva il 5% e ora ha il sindaco, perché «hanno trovato una persona che girava la città col suo motorino», un «sindaco che si deve incontrare per caso in tram, e non in uscite organizzate». «Dateci una mano - il suo appello - perché in base al voto regionale facciamo lavorare per lultimo anno sia il sindaco Moratti sia il vicesindaco De Corato perché lanno prossimo, se va come va in Regione, vediamo di cambiare la musica anche al Comune di Milano».
Non una parola sulla sinistra, perché tanto «non cè partita», «in Comune non litighiamo con loro, sono dei bravi ragazzi», dice Salvini. Per Formigoni una promessa-minaccia, quella di essere circondato da «una maggioranza della Lega». Freddezza sulla manifestazione del Pdl a Roma: «Bossi è solidale con Berlusconi, noi lo siamo con la nostra gente» commenta il neo segretario provinciale Igor Iezzi.
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