In Lega pace fatta fra Moratti e Cantamessa

Gian Piero Scevola

da Milano

Tra Massimo Moratti e il legale del Milan, Leandro Cantamessa, è scoppiata la pace. Tra il presidente della Lega Antonio Matarrese e il suo vice, il cagliaritano Massimo Cellino, è scoppiato l’amore. Un consiglio di Lega idilliaco, quello di ieri. Mancava solo l’influenzata Rosella Sensi, ma le oltre cinque ore di dibattito hanno evidenziato come i nemici di ieri abbiano ammorbidito le posizioni, trasformandosi se non in amici dichiarati, almeno in colleghi con la voglia di collaborare. Intanto la querelle Moratti-Cantamessa, risolta con una pacca sulla spalla e una fragorosa risata per mettere fine a una polemica tra persone che delle polemiche di solito fanno volentieri a meno. «Bisogna mettere una pietra sopra il passato», le parole del presidente nerazzurro. «Bisogna non ripetere un certo genere di cose e avere una credibilità maggiore, anche nei confronti del governo e della Figc, questo è il nostro tentativo. Anche perché qualcosa è già cambiato». Morbido anche Cantamessa: «Non cambio idea, ma con Moratti c’è un rapporto di grandissima simpatia. Non ho alcun odio sportivo nei confronti dell’Inter e tanto meno nei confronti di Moratti. Confermo che la mia non era una gaffe («Lo scudetto assegnato all’Inter è giuridicamente illegittimo») semplicemente la penso così dal punto di vista esclusivamente giuridico».
Ferma la mutualità per la serie B (95 milioni, anche se ne mancano 35/40), Matarrese ha smorzato la furia di Cellino che aveva un paio d’ore prima dichiarato: «Qui c’è un clima di terrore, una minaccia continua, con diffide, tumulti, arbitri. Matarrese deve fare quello che diciamo noi presidenti, non quello che vuole fare lui. Complotto? C’è, ma nei confronti della Lega in generale».
«Cellino ha ragione», il pacato commento di Matarrese. «Io sono a disposizione dei presidenti, loro decidono e io eseguo. Anche perché il nuovo regolamento della Lega verrà approvato entro il 18 dicembre e inviato a Pancalli per la ratifica». Un omaggio anche allo scomparso Giacinto Facchetti: «Per perpetuare il ricordo di questo grande uomo, gli abbiamo intitolato dalla prossima stagione il campionato primavera». Parole d’elogio anche per Moratti: «Ho visto un nuovo Moratti, molto tosto, decisionista, si è compenetrato nel ruolo. Ha fatto un discorso significativo e coinvolgente sulla mutualità per difenderne il diritto. Insomma, il clima in Lega è quello giusto». Matarrese è soddisfatto: «Il nostro confronto con la Figc sulle nuove regole sarà attivo e non supino.

Quanto al ministro Melandri, non ci faremo gestire da nessun ministro, rivendico l’autonomia del calcio professionistico. Siamo invece preoccupati per il calo di spettatori e punto alle 18 squadre in A, ma ne riparleremo tra due anni».

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