«Le famiglie sono informate. Chi rifiuta la scuola pubblica si esclude dal processo dintegrazione». Così Paolo Branca, islamista della Cattolica, che per anni ha lavorato in via Quaranta, giudica la situazione attuale: «La crisi deve servire per crescere».
Ma davanti alla scuola islamica continua il presidio: in molti hanno deciso di non mollare. «Dateci un centro», dicono le famiglie degli alunni». Vogliono aule dove far preparare i loro figli allesame di idoneità presso il consolato egiziano. Non tutti però sono di questo avviso; alcuni hanno già accettato le alternative. A confermarlo è Mario Dutto, direttore scolastico regionale: «Sono già una ventina le iscrizioni raccolte». Poi il dirigente ribadisce di essere pronto ad accogliere la richiesta di introdurre linsegnamento della lingua araba nella scuola dellobbligo. Non solo aperture.
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