La Lega torna a fare gli auguri al cardinale

La Lega torna a fare gli auguri al cardinale

Angelo Scola non ha mai nascosto una passione per la politica che risale all’adolescenza. E una più matura convinzione del difficile compito cui sono chiamati gli amministratori della cosa pubblica. In tempi di attacchi e assalti alla casta, essere ricevuti con cordialità dall’arcivescovo è un gran conforto. O almeno così raccontano gli assessori della giunta Formigoni, ospiti ieri mattina in Curia per uno scambio di auguri natalizio.
«Non incurvatevi sulla crisi» è il messaggio che Scola ha rilanciato a Roberto Formigoni e alla sua squadra, presente quasi al gran completo. Inclusi gli assessori leghisti allo Sport, Monica Rizzi, e all’Agricoltura, Giulio De Capitani. Nel pomeriggio, poi, Scola ha ricevuto il presidente del consiglio regionale, Davide Boni, anche lui esponente del Carroccio. Insomma, «un deciso cambio di passo» rispetto al passato, quando i rapporti tra la Lega e la Curia erano tesi, tesissimi, e anzi in alcuni momenti arrivati oltre il limite di rottura.
Un colloquio cordiale, amichevole, ma anche chiaro nei contenuti, a partire dalla difficile questione dell’immigrazione e del «meticciato culturale», un dato di fatto con cui gli uomini di oggi sono chiamati a confrontarsi. Ai politici Scola ha ricordato la radicalità del cristianesimo sulle ricchezze, che sono beni dati in uso per il bene comune. Ha fatto riferimento a Sant’Ambrogio, per dire che la proprietà privata è frutto del peccato originale e che i cristiani sono tutti chiamati a essere amministratori dei beni che ricevono. Un altro discorso chiaro controcorrente, in un momento in cui le storie di tangenti colpiscono la Regione.
Scola ha regalato ai dodici esponenti della giunta lombarda il volumetto «Crisi e travaglio: all'inizio del terzo millennio», con la trascrizione del discorso alla città pronunciato alla vigilia della solennità di sant'Ambrogio, lo scorso 6 dicembre. Ma le sue parole - raccontano i presenti - sono state ben attente a evitare il rischio di scoraggiare i politici che sono chiamati a inventare soluzioni. L’arcivescovo ha poi sottolineato come la crisi, pur essendo molto grave, non è la sfida maggiore a cui è chiamata la politica, che deve occuparsi di questioni ancora più serie, come l’immigrazione, la difesa della famiglia, il mondo delle fragilità, il futuro dei giovani, l’educazione.


Formigoni si è accomodato accanto all’arcivescovo e gli ha presentato gli altri esponenti della giunta, seduti intorno a ferro di cavallo: il sottosegretario per l'Attrattività e la promozione del territorio, Francesco Magnano, il sottosegretario all'Attuazione del programma ed Expo 2015, Paolo Alli, l'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, l'assessore alla Famiglia, Giulio Boscagli, a Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci, a Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, ad Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, il sottosegretario all'Università e Ricerca, Alberto Cavalli, l'assessore alla Casa, Domenico Zambetti, l'assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa, a Sport e Giovani, Monica Rizzi e l'assessore all'Agricoltura, Giulio De Capitani.

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