Paolo Giovanelli
da Milano
Francia, Spagna e Portogallo (ma non solo) nel mirino della Commissione europea per le norme anti-Opa: da Bruxelles ieri è infatti partita una valanga di 28 lettere di messa in mora (la prima fase della procedura dinfrazione) per 17 Paesi accusati di aver violato le norme europee sullapertura dei mercati dellenergia. E tra questi cè anche lItalia. Gli altri Stati membri presi di mira sono Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lituania, Lettonia, Polonia, Svezia, Slovacchia, Regno Unito. Secondo il commissario Andris Piebalgs «gli Stati membri devono attuare rapidamente e integralmente le direttive sul gas e sull'elettricità, non soltanto nella forma ma anche nella sostanza». L'obiettivo è quello di «ridurre i prezzi dell'energia, rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento Ue e aumentare la competitività europea», sottolinea un comunicato, secondo il quale «gli stati membri stanno aprendo i loro mercati in modi così diversi da ostacolare lo sviluppo di un vero mercato Ue competitivo».
E due dei provvedimenti presi toccano indirettamente anche interessi italiani, pur essendo indirizzati a Francia e Spagna. E in particolare lavvio della procedura per la legge francese anti-Opa è significativa perché segnala linteresse di Bruxelles perché non vengano alzati ostacoli alle scalate tra società europee: il caso Enel-Suez è quello che riguarda di più lItalia, anche se la legge francese è stata introdotta per proteggere mediante una «procedura di autorizzazione» undici settori considerati strategici (compresi quelli della difesa e i casinò) e non è mirata esclusivamente allo scontro con lItalia. Parigi si è mossa inizialmente per difendere Danone da possibili scalate americane e poi lacciaio di Arcelor dallassalto dellindiana Mittal. Ma a questo punto la legge anti-Opa viene buona anche contro lEnel.
La Francia ha ora due mesi di tempo per inviare una risposta alla contestazione Ue, mentre lunedì ha recapitato la lettera in cui fornisce chiarimenti sulle vicende che hanno portato il governo di Parigi ad annunciare la fusione Suez-Gaz de France come risposta allintenzione Enel di lanciare lOpa. Chiaramente lavvio della procedura da parte della Commissione è favorevole al gruppo italiano, che potrebbe così essere più vicino al lancio dellOpa, anche se tutti si attendono che lad Fulvio Conti preferisca aspettare lesito delle elezioni prima di prendere una decisione.
Laltro Paese che ha ricevuto le «attenzioni» della Commissione europea è la Spagna, rinviata alla Corte di giustizia per aver posto restrizioni ingiustificate alla libera circolazione di capitali. I diritti di voto degli azionisti privati nelle aziende energetiche pubbliche sono infatti limitati al 3% e per superare questa soglia è necessaria lautorizzazione del governo di Madrid. Anche in questo caso non cè nessuna relazione diretta tra lOpa lanciata dalla tedesca E.On su Endesa e il provvedimento di Bruxelles, ma è comunque un segnale importante alla Spagna perché non si metta di traverso con iniziative che siano contrarie al mercato.
La procedura di infrazione che l'Ue ha aperto nei confronti della Francia sulla legge anti-Opa, «è la riprova che quello che avevamo detto corrisponde al vero» ha commentato il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.