Legge elettorale, Renzi vede Letta: "Cercano di fermarmi ma non mollo"

Pd nella bufera: la direzione non appiana i dissapori interni al partito. Ma il segretario tira dritto e avverte: "Non mollo".Ecco su quali punti rischia grosso

Il premier Enrico Letta col segretario del Pd Matteo Renzi
Il premier Enrico Letta col segretario del Pd Matteo Renzi

La sinistra va all'attacco chiedendogli chiarezza sul rapporto con il governo e sulla legge elettorale ma Matteo Renzi, forte anche dei numeri (150 sì, 35 astenuti, i cuperliani, e nessun contrario alla sua relazione) tira decisamente dritto per la sua strada. È l'esito della prima direzione democrat dell'era Renzi. Che, dopo una lunga relazione, ascolta e replica alle critiche di fatto ribadendo ancor di più la linea. Nella tarda serata di ieri, al termine della direzione del Pd su riforme e legge elettorale, il segretario piddì ha incontrato il premier Enrico Letta per ribadirgli i prossimi nodi da sciogliere: riforma della legge elettorale, abolizione di Senato e Province, rinnovamento delle Regioni. "Mi hanno votato per questo - ha avvertiuto - molti cercano di frenare ma io non mollo".

A far alzare la tensione è il rapporto, a dir poco problematico, con il governo. Ieri, alla direzione del partito, Renzi ha parlato di fronte a una platea con pochi big della vecchia guardia. Il "rivale" Massimo D'Alema non ha nemmeno preso la parola. Il segretario ha ribadito di non voler far cadere Letta ma ha anche continuato a chiedere un cambio forte di passo dal momento che sulle riforme "il Pd si gioca la faccia e finora si sono registrati solo fallimenti". In questo modo il sindaco di Firenze ha anche ribadito il suo niet a rimpasti o rimpastini: "Chi pensa a questo perde di vista l'obiettivo che è quello di cambiare il Paese". Invece, proprio per ottenere una svolta, hanno insistito dall'ala più radicale, andrebbe ipotizzato un maggiore coinvolgimento Pd nel governo. "Davanti al rischio di un logoramento progressivo - ha commentato Gianni Cuperlo - sarebbe saggio valutare le ragioni non di un rimpasto ma di una vera e propria ripartenza valutando l'ipotesi di un nuovo governo a guida Letta che il Pd senta davvero suo". Ma è proprio ciò che Renzi in questo momento non vuole preferendo tenersi le mani libere per trattare a trecentosessanta gradi e incassare un risultato favorevole sulla riforma della legge elettorale.

Sulla legge elettorale Renzi, che domani incontrerà Silvio Berlusconi nonostante le critiche dei suoi, punta a "smontare" il fronte bipartisan creatosi nel partito sul doppio turno. A chiederlo non c'è solo Cuperlo, ma sembrano essersi accodati anche Guglielmo Epifani, il capogruppo alla Camera Roberto Speranza e il franceschiniano Ettore Rosato. "Il punto - ha spiegato Renzi - non è il doppio turno ma il premio di maggioranza e il sistema con il quale si vota al primo turno, la scelta tra collegi uninominali e preferenze con una circoscrizione piccola o grande". Inoltre la questione è politica, riguarda come si concepisce il Pd: "Dietro questo dibattito non si nasconda la speranza di un grande ritorno dei neo-proporzionalisti del quale si sente sussurrare in Parlamento".

Dopo aver avuto il via libera sui "paletti" per trovare un accordo sulla legge elettorale, Renzi ha convocato per lunedì una nuova direzione durante la quale farà una proposta definitiva sulla riforma. Proposta che mutuerà anche le richieste del Cavaliere. Il dialogo con Berlusconi è stato, infatti, il punto più caldo della direzione. C'è scetticismo diffuso sull'ipotesi di un accordo col leader di Forza Italia che, secondo una puona fetta dei democrat, potrebbe puntare a far cadere il governo ottenendo così urne anticipate e magari con la legge elettorale proporzionale uscita dalla Consulta.

Ma anche su questo punto Renzi è stato nettissimo: "Alfano ha fatto un gesto importante staccandosi dal Pdl, ma un domani Alfano starà con Berlusconi e non ci starà sfidandolo 'o tu cambi o esco'. Alfano non è uno di noi".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica