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Leggere e un po’ francesi così le donne tornano sexy

Milano«Elogio della leggerezza, voglia di respirare a pieni polmoni proprio perché stiamo vivendo un momento soffocante». Angela Missoni, splendida cinquantenne da 12 anni alla guida creativa della maison fondata dai suoi genitori, spiega così la deliziosa collezione del prossimo inverno in passerella ieri sera a Milano. Parola d’ordine assemblare, o meglio put together che sta per «metti insieme»: sciarpe vaporose e morbidi cardigan, grandi cappotti e piccoli short, gli scaldamuscoli e le scarpe dai tacchi altissimi. Tutti questi «pezzi» con volumi a geometria variabile per accentuare l’effetto del movimento, appoggiano poi su una leggerissima sottoveste di seta tinta unita che in certi casi esalta e in altri ammorbidisce la straordinaria alchimia cromatica per cui lo stile Missoni è famoso nel mondo, unico, inconfondibile e perfetto.
«Signor Armani, si giustifichi» dice scherzosamente qualcuno a proposito del calzino che fa da filo conduttore alla sfilata Emporio. In realtà la collezione è composta da innumerevoli abiti e tailleur con gonne corte ma non cortissime sopra le calze velate con tanto di riga dietro e le stupende scarpe con la tipica forma alta sul collo del piede detta «francesina», a polacchino dal tacco a spillo ma anche décolleté. Tra queste due cose fatte per esaltare la bellezza delle gambe femminili compare una specie d’intruso sotto forma di gambaletto o pedalino. Re Giorgio spiega paziente che si tratta di una piccola provocazione per far capire che la donna Emporio deve essere giovane, grintosa, sexy e spumeggiante come le francesi perché loro sì conoscono il segreto di mettersi addosso quattro cose e star da Dio. Armani, però, è lo stilista più famoso del mondo perché sa vestire chiunque nel migliore dei modi possibili: il suo, in perfetto equilibrio tra forma e sostanza, sogno e realtà. Stavolta, invece, quella specie di magia che non è mai né troppa, né poca, sembra mancare in molte uscite della sfilata eccessivamente prudenti o, al contrario esagerate perché nessuna ragazza di 25 anni si metterebbe mai un impeccabile tailleur blu notte accostato al corpo, uno stupendo gioiello drappeggiato sul fianco, la luccicante borsetta a mano e il cappellino.
Difficile anche che una donna qualsiasi possa essere aristocratica e convincente come Sophia Jakabffy che da Blugirl interpreta se stessa: una moderna principessina bella da morire. Ma anche senza essere di nobili natali come la fanciulla in questione (è pronipote della regina Vittoria oltre che imparentata con Marta Marzotto), qualunque ragazza potrebbe pure delirare per i deliziosi abitini da sera coperti di paillettes. Tutta volant veri, stampati e perfino come decorazione sui tacchi delle scarpe, la collezione di Moschino Cheap & Chic aveva quel certo non so che di sartoriale e al tempo stesso trasgressivo che è la miglior cifra stilistica della griffe. La collezione di Kristina T aveva alcune cose davvero interessanti: i jeans talmente lineari da non avere neppur la cintura, gli alti ed eleganti sabot oltre alla bella idea di guardare alla crisi come opportunità per eliminare il superfluo. La pensa così anche Gaetano Navarra e il suo paletot cammello da solo valeva la collezione. I tailleur maschili di Rocco Barocco erano perfetti, mentre lo spettacolo di danza classica all’inizio della sfilata era inutile anche se lo stilista è presidente onorario del corpo di ballo della Scala.

Invece l’esplosivo ballo sulla passerella di Frankie Morello era divertentissimo, ma non faceva dimenticare che i vestiti per quanto carini erano senza capo né coda, un simpatico pasticcio.

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