Leggeri ma solidi gli Skin d'acciaio

Fabrizio Rinversi

Afferma Carlo Giordanetti, Creative Director di Swatch: «Swatch non ha mai rinunciato alle sue due prerogative di base, l'accessibilità e la leggerezza. Lungo i suoi 35 anni di storia Swatch è passato, in particolare in Italia, da oggetto del desiderio snob, a mainstream quasi impalpabile, per poi tornare ad essere un accessorio di culto. Ma non ha mai tradito la sua mission, quella di essere destinato a tutti, simboleggiando il cosiddetto lusso democratico». E cosa c'è di più lussuoso ed elegante di un ultrapiatto, e di più dirompente e sfidante del legare questo concept alla linea Irony, quella in acciaio, d'impatto grintoso e potente. Nulla, potremmo dire, perché stiamo parlando di Swatch e siamo ben abituati a rimanere stupiti dalle scelte creative e di stile di un brand dalla popolarità planetaria. I tratti sensuali e sinuosi regalano una «solida» leggerezza a modelli sono otto in tutto -, sviluppati su soli 5,8 mm di spessore, più di 3 mm in meno rispetto alla media della collezione Irony classica. Gli Skin Irony, infatti, costituiscono un vero e proprio esordio, in cui l'acciaio, spazzolato e lucidato, è completato da dettagli dall'effetto vintage ed essenziale, e cinturini in cuoio di gusto classico o in morbido silicone per uno sporty-touch. Particolari lo Skinlingot, dorato e rétro con quadrante soleil, lo Skinbrushed, military mood e alternativo a combinare nero e marrone, o ancora, lo Skinblueiron in foto -, in cui il blu intenso si alterna al bianco degl'indici a filo e delle lancette, a riproporre il contrasto cromatico sul cinturino. Prettamente maschile con incursioni unisex e ammiccamenti all'universo femminile, la collezione Skin Irony è proposta da un minimo di 135 euro ad un massimo di 175 euro. Conclude Giordanetti: «Con questa collezione abbiamo voluto creare una nuova icona di stile.

Un'innovativa generazione di orologi caratterizzati da un linguaggio formale sobrio e minimalista, ma allo stesso tempo ricercato. Un piacere sensuale per gli occhi e per il tatto, un modo discreto, ma anche sorprendente, di esprimere il proprio gusto e la propria personalità».