Da quellufficio affollato di manifesti ed entusiasmo, al civico 44 di via Cesare Battisti, era uscita vincitrice per la prima volta, come sindaco di San Donà di Piave, nel 2003. E in quello stesso locale aveva ricostruito la sua elezione a prima cittadina nel 2008. Con un plebiscito, il 67% delle preferenze. Sede che vince, quindi, non si cambia. Soprattutto se è gratis, prezioso omaggio di un sostenitore. Così, in vista di questa nuova e ambiziosa corsa elettorale, ovvero il balzo verso la presidenza della Provincia di Venezia, storica roccaforte di sinistra, la leghista Francesca Zaccariotto, una bella e bionda mamma, classe 62, ha pensato bene di coordinare la sua campagna dallo stesso luogo che le aveva già portato fortuna.
E i risultati, quelli del primo turno, dicono che un qualche alone magico si sia davvero venuto a instaurare tra quei muri, la bionda candidata e la buona sorte. Perché lunedì per un po era parso che la Zaccariotto ce la potesse fare senza nemmeno ballottaggio. Più tardi, i risultati provenienti da seggi lagunari tradizionalmente di sinistra, hanno ridimensionato le cifre facendo sfumare il colpaccio: superare già al primo turno il candidato del Pd Davide Zoggia, presidente uscente da Ca Corner. Appuntamento tuttavia soltanto rinviato per la capolista di uno schieramento che oltre alla Lega comprende Pdl, Civica Zaccariotto, Territorio e società, Pensionati e Amici popolari, è rimasta infatti (e comunque) la soddisfazione di un bel bottino, il 48,4% contro il 41,9, 30mila voti. Non è però impresa facile scoprire chi cè dietro il volto femminile che sorride in quadricromia dai manifesti. «Della mia vita privata parlo poco volentieri - frena subito - gelosa come sono dei miei spazi e dei pochi momenti con mio figlio Giulio, 5 anni, gli unici in cui spengo il cellulare». Si riesce al massimo a strapparle il nome del suo compagno - Giorgio - conosciuto negli anni trascorsi per motivi di lavoro a Spinea, e di una grande passione per i viaggi in camper, che lei definisce «piccola, scomoda ma assolutamente libera casa su quattro ruote alla quale sono legati alcuni dei miei ricordi più belli».
Una carriera di assistente sociale alle spalle, iniziata già da studentessa nel sestiere veneziano di Cannaregio e culminata come responsabile dei servizi sociali a Jesolo - «lattenzione a questi problemi è stata il filo conduttore della mia vita», spiega con convinzione - la Zaccariotto ha scoperto la Lega Nord nel 1994. «Ho iniziato dalla gavetta, ma tre anni dopo ero già assessore alla Cultura a San Donà; nel 98 diventavo capogruppo del Carroccio in consiglio; e nel 2003, per la prima volta, sindaco. Il resto lo sapete».
Una carriera di gran volata. Chi la conosce assicura del resto che la signora è un tipo tosto, deciso e dalle idee molto chiare. Una su tutte, ovvero «la differenza tra amministrare e governare. Se finora ho raccolto fiducia, è proprio perché ho soprattutto governato, non solo amministrato». Non le manda quindi a dire al primo cittadino della Serenissima, Massimo Cacciari, la cui giunta (al rinnovo il prossimo anno), a suo avviso, «amministra, ma non governa. Per esempio, perseguita bar, ristoranti e negozi in regola comminando e incassando multe per le misure di tende, verande e tettoie, ma si guarda bene dal farsi pagare i 3 milioni di multe comminate ai venditori extracomunitari abusivi che stendono lenzuoli e mercanzia sui ponti e lungo le calli».
Di qui al ballottaggio è decisa ad andare senzaltro avanti così. Mordendo. Forse per allenarsi - in realtà per raccogliere fondi a favore dellAbruzzo - giorni fa la bionda signora che non sa nuotare, si è immersa a Jesolo in una vasca con due squali, maschio e femmina, al secolo Rocco e Ginger.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.