Legionella nell’impianto idrico: chiuso un reparto a Odontoiatria

L’allarme legionella non lascia in pace il Policlinico Umberto I. Un anno fa le prime avvisaglie e i primi sospetti dell’epidemia dopo la morte di una donna. Meno di un mese dopo spuntarono altri tre casi, l’ultimo a marzo 2007, ma nessun altro decesso. La diffusione del virus patogeno nella rete idrica indusse immediatamente l’adozione di misure strategiche precauzionali e controlli a tappeto che periodicamente stanno avvenendo ancora in tutto il nosocomio. Non è un segreto che ai pazienti ricoverati vengono fornite bottigliette d’acqua e che in prossimità dei rubinetti ci siano affissi fogli con la scritta «vietato bere, acqua non potabile».
Un invito che continua a essere provvidenziale visto che ieri, proprio in seguito a uno dei controlli sugli impianti idrici è venuta fuori la presenza di legionella pneumophila ed è stato chiuso l’intero reparto di Odontoiatria geriatrica situato nella cosiddetta «torre di ricerca» e i pazienti dirottati altrove. Mentre ancora non si sa se e quando verranno trasferiti i pazienti situati al primo piano della «torre», dove si trova pure il reparto di Scienze dell’invecchiamento e vengono ricoverati i malati di Alzheimer. Infatti da lunedì prossimo si dovrà capire, con il servizio ispettivo della Asl Roma A, quali misure dovranno essere intraprese e come tamponare l’ennesimo inconveniente. Per il momento, comunque, devono essere attivate le prime analisi, i primi interventi di bonifica e sanificazione sia sui rubinetti dove è stato trovato il virus sia nell’intera rete limitrofa. Basterà? «Non si conosce ancora l’eccesso di carica batterica trovata anche se - spiega il dottor Bruno Corda, del servizio ispettivo dell’Asl Roma A - le misure precauzionali da adottare le ho già impartite. Si tratterà di dare ampie spiegazioni agli operatori affinché non usino l’acqua corrente per la pulizia dei malati tantomeno per bere, oltre al fatto che bisognerà fare un immediato intervento di bonifica straordinaria accuratissima. C’è da aggiungere comunque che questo continuo pressing sul Policlinico sta abbattendo i pericoli di epidemia e altri danni collaterali all’utenza». Il pressing al quale Corda si riferisce sono le azioni di controllo che oramai il nucleo ispettivo sta svolgendo di settimana in settimana visto che è presente un comitato dell’azienda sanitaria locale in pianta stabile per monitorare le situazioni più difficili. Il nucleo ispettivo infatti sta collaborando con il Nas e con la Procura per seguire tempestivamente gli eventuali mandati di controllo. Non è escluso che da qui a qualche settimana questo stesso nucleo non si vada ad occupare a tempo pieno anche del progetto di adeguamento delle gallerie ipogee.

Infatti proprio un anno fa da Corda e colleghi venne fuori l’esortazione all’azienda di mettere mano all’intero impianto idrico in quanto gli interventi che si sarebbero potuti fare per abbattere qualsivoglia carica batterica sarebbero risultati sempre e comunque interventi tampone mai risolutivi. Già, peccato però che nel progetto di rifacimento dell’ipogeo non v’è menzione della ristrutturazione complessiva della rete idrica.

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