Lehman affonda le Borse europee Ma la Fed non taglia: tassi fermi

New York in rialzo dell’1,3%, punta sulla salvezza di Aig Milano cala del 2,5%. Offerta Barclays per la banca Usa

da Milano

Nel pieno della tempesta perfetta che scuote i mercati dopo aver mandato a picco Lehman Brothers e messo in serio pericolo la sopravvivenza di Aig, la Federal Reserve decide di non muoversi. Tassi inchiodati al 2%, altro che il taglio di addirittura mezzo punto percentuale ipotizzato alla vigilia da qualche analista, o la riduzione dello 0,25% data per scontata dai future sui Fed Fund.
Ferma, dunque, la banca centrale. O forse no: perché proprio in concomitanza con il termine della riunione dei governatori, è cominciata a circolare la voce di un prestito che la Fed potrebbe concedere proprio ad Aig per aiutarla a uscire dalla crisi. Così, se il nulla di fatto sul fronte tassi aveva provocato l’ennesima picchiata del petrolio, i cui prezzi sono crollati fino a 90,86 dollari il barile, le indiscrezioni sul colosso assicurativo Usa hanno finito per pesare più alla Borsa di New York della delusione per il mancato alleggerimento del costo del denaro (peraltro già negativo se si considera l’inflazione). Wall Street ha infatti reagito subito male dopo la notizia del mantenimento dello status quo da parte del numero uno della Fed, Ben Bernanke, salvo poi riprendersi nel finale: il Dow Jones ha concluso la giornata in rialzo dell’1,30% tornando sopra quota 11mila, mentre il Nasdaq ha guadagnato poco più dell’1%. In precedenza, Tokio era collassata del 5% e le Borse europee erano riuscite a chiudere sotto i minimi toccati durante la seduta, ma ancora una volta pesanti: a Londra il Ftse100 ha perso il 3,43%, appesantito dal crollo del titolo bancario Hbos (-21,72%), Francoforte l’1,99%, Parigi il l’1,96%, mentre a Piazza Affari il Mibtel è arretrato del 2,52% e l’S&P/Mib del 2,72 per cento.
Quando in Europa era ormai notte ha inoltre preso corpo l’accordo con cui Barclays rileverà due divisioni Usa di Lehman Brothers (assorbendone 9mila dipendenti): quella specializzata sui mercati dei capitali e l’investment banking. L’intesa dovrebbe essere ufficializzata oggi e Barclays pagherebbe 1,75 miliardi di dollari e comprerà la sede di Lehman a New York.
La Fed, nel comunicato diffuso dopo il vertice, ha riconosciuto che le tensioni sui mercati sono cresciute «in modo significativo» e sostenuto la necessità di «manovre per promuovere la stabilità». Anche perché «permangono rischi significativi sulla crescita e sull’andamento dell’inflazione», che continua a preoccupare molto. Se a questo si aggiunge che «anche il mercato del lavoro e quello immobiliare sono in ulteriore rallentamento», è evidente che il quadro è fosco. In attesa di verificare se si concretizzerà il salvataggio di Aig da parte dell’istituto di Washington, la strategia di Bernanke sembra in questo momento privilegiare lo strumento di sostegno delle operazioni di finanziamento, con 70 miliardi di dollari iniettati nel sistema. È la linea seguita anche dalla Bce, che in due giorni ha riversato sul mercato 100 miliardi di euro, e si trova «in uno stato di allerta molto elevato», ha ribadito ieri Axel Weber, che siede nel consiglio direttivo dell’Eurotower.

L’obiettivo comune di Fed e Bce è evitare la paralisi del mercato interbancario, attraverso il quale le banche si prestano a vicenda quattrini, e che attualmente sembra trovarsi a un punto morto visto il clima di sospetto che regna nel mondo finanziario. Non trovando le risorse necessarie, oppure reperendole ma a tassi proibitivi, le banche rischiano l’impasse, minacciando l’attività economica nel suo insieme.

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