Ci voleva un Milan coi fiocchi, cè stato un Milan piccolo piccolo, deludente, umiliato prima nel gioco oltre che nel risultato. Pesante, pesantissimo. 4 a 0 e tutti a casa a meditare sui limiti gravissimi traditi. Messo in ginocchio il Milan quasi subito da quel fuoriclasse del gol che si chiama Rooney e poi trafitto al cuore dallo strampalato cambio (allintervallo Bonera out per infortunio, Ambrosini retrocesso a stopper, Seedorf inutilmente in campo) deciso da Leonardo. La morale del 4 a 0 inflitto dal Manchester è una e una soltanto: dinanzi a rivali di rango, Inter in campionato e Manchester in Champions, il Milan si è sgonfiato allimprovviso e in modo anche inatteso. AllOld Trafford, sotto gli occhi di Roberto Mancini, antico rivale milanese, il Milan è stato in partita per dieci minuti buoni, i primi di una serata avvilente: il tempo di sbavare con Ronaldinho e Huntelaar loccasione per mettere pressione allUnited e di sbagliare un paio di gol fatti. Specie lassist di Pirlo per lolandesino.
E invece la prima girata a rete di testa da parte di Rooney ha provocato uno stato dangoscia, accentuato forse dallassenza di Nesta (tenuto fuori per una contusione al ginocchio destro) mentre la seconda distrazione collettiva, complice quel cervellotico rimescolamento tattico, ha di fatto determinato il 2 a 0 in avvio di ripresa che ha avuto il valore di una sentenza della Cassazione.
Milan fuori, a casa, castigato anche col terzo e col quarto sigillo che hanno trasformato la serata in unautentica disfatta.
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