Boston - Tre sconfitte e un pareggio contro i modesti statunitensi del Los Angeles Galaxy. Quattro gol segnati e otto reti al passivo nelle quattro gare della tournée a stelle e strisce restituiscono un Milan ancora e abbondantemente «work in progress». Se le sconfitte sono figlie di un'acerba condizione fisica e di un massacrante tour de force (giudicato «assurdo» da Leonardo) che ha portato i rossoneri a giocare 3 partite in 5 giorni, alcuni reparti della formazione milanista hanno evidenziato diverse lacune che difficilmente il solo lavoro sul campo di allenamento potrà colmare. A Leonardo sono bastati questi giorni per accorgersene e per sperare in un paio di ritocchi alla rosa. Il tecnico brasiliano non ne ha mai fatto segreto: a questo Milan servono ancora due giocatori, un difensore di fascia e un attaccante centrale. La tattica di via Turati è ormai chiara e conclamata da tempo: il mercato estivo chiude il 31 agosto, prima o poi anche il calcio avrà i suoi saldi estivi. Lo spogliatoio del Real Madrid, per esempio, è sovraffollato: dopo i colpi di giugno Florentino Perez deve vendere, sono almeno sette i giocatori in esubero (tra cui Huntelaar), è chiaro che i prezzi prima o poi scenderanno sensibilmente. Ed è anche per questo motivo che il mercato milanista è ancora alle fasi iniziali: «Vedremo il 31 agosto quali saranno le reali possibilità di questa squadra», dice Leonardo. Che poi aggiunge: «Se non dovesse arrivare proprio nessuno, dovremo rivedere gli obiettivi».
Il Milan che torna dagli Stati Uniti è un Milan a due facce: da una parte ha messo il broncio per le tre sconfitte consecutive, dall'altra può sorridere perché - quando la condizione fisica l'ha consentito - si è intravista quella velocità di manovra che Leonardo sbandiera dal giorno della sua presentazione e perché, dopo la promessa fatta a Silvio Berlusconi davanti a tutti i compagni, Ronaldinho somiglia a quello di Barcellona, anche se nel derby c’è stata una flessione. Non a caso è stato l'unico a essere sempre partito titolare in tutte e quattro le partite. «Si sente molto responsabilizzato da tutto ciò e si sta veramente impegnando a fondo», il commento del tecnico brasiliano che sembra per il momento aver accantonato l'ipotesi del tridente, spostando Ronaldinho alle spalle delle due punte, ruolo che esalta maggiormente le doti del numero 80 rossonero. Resta però ancora una casella da sistemare in attacco: Borriello rientra da un anno di infortunio e deve ancora ritrovare il ritmo partita, mentre Inzaghi deve far di conto con l'età che difficilmente potrà permettergli di scendere in campo tre volte alla settimana. La rosa dei papabili arrivi è circoscritta a tre soli nomi: Dzeko, che ancora non ha chiarito la propria posizione con il Wolfsburg, l'olandese Huntelaar («ma ha ancora una valutazione troppo alta», l'analisi del tecnico brasiliano) e Luis Fabiano, sul cui nome Leonardo si è espresso chiaramente: «Se si valuta la possibilità di tornare a investire, allora lui è un nome». Intanto ieri c’è stato il giallo del sito: per alcuni secondi è apparsa la notizia «preso Giuseppe Rossi», subito però rimossa. Scherzo di un tifoso hacker o annuncio frettoloso?
Nel frattempo il centrocampo rossonero è quello che sembra dare maggiori garanzie: Flamini sembra nuovamente quello dell'Arsenal, Ambrosini e Gattuso non si discutono, se dovesse partire Pirlo, il Milan proverebbe a fiondarsi sul brasiliano Elano. Ma prima cercherebbe di accontentare i desideri del suo tecnico, che vuole più che altro un difensore di fascia, abile a percorrere l'intera fascia, a difendere e a crossare.
Occhio però ai portieri: Abbiati non ci sarà fino a metà settembre, quattro partite dove il favorito per la maglia numero uno sembra essere l'australiano Kalac. Anche se dagli Stati Uniti si porta a casa una valigia carica di gol.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.