Una volta c'erano i mecenati, oggi ci sono le partnership culturali.
Dietro ogni mostra, evento culturale, laboratorio artistico-didattico c'è sempre un estimatore dell'arte. Qualcuno che crede nel valore del patrimonio artistico e investe denaro per promuoverlo. Chi pensa male è convinto che sia un abile trucco per farsi pubblicità, chi guarda invece al risultato, ossia all'opera messa in risalto da scenografie e spiegazioni, godibile da tutti perché gratis, non può che ringraziare, affollare le sale e spargere la voce.
Eccola, la strategia Eni, azienda attenta alle esigenze della società civile e della cultura. Sigla accordi di partnership con il museo del Louvre, individua «l'evento» eccezionale e lo mette a disposizione del pubblico, di ogni età. Senza limitarsi a firmare le locandine, «nostro compito non è quello di dare dei soldi come farebbe uno sponsor tradizionale - ha dichiarato Paolo Scaroni, amministratore delegato Eni - Collaboriamo al progetto, lo facciamo nostro, curandolo nei dettagli. In questo modo ci leghiamo al territorio di appartenenza».
«Touchè», come dicono i francesi.
E così, in esclusiva dal Louvre per palazzo Marino, l'anno scorso, 210 mila persone hanno potuto ammirare i capolavori di Georges de La Tour, San Giuseppe falegname e L'adorazione dei pastori. L'anno prima, la Donna allo specchio di Tiziano ha richiamato 190mila visitatori e, nel 2009, Il San Giovanni Battista di Leonardo ne ha attirati 180mila.
Il dipinto è stato esposto anche a Roma nel gennaio 2010, a Palazzo Venezia nell'ambito della mostra «Il Potere e la Grazia. I santi patroni d'Europa» che, per l'eccezionalità dell'evento, è stata aperta al pubblico gratuitamente.
Nella partnership tra Eni e il museo del Louvre si inquadra anche la mostra «Raphaêl, les dernières années, une rétrospective exceptionelle sur les années de maturité du maitre italien», al Louvre di Parigi dall'11 ottobre di quest'anno al 14 gennaio 2013 che ripercorre l'attività artistica di Raffaello a Roma, sino alla sua morte e «L'Antichità sognata.
In 150 opere la mostra ha ripercorso quel periodo storico in cui l'Europa riscoprì le proprie radici grazie all'imitazione e all'emulazione del patrimonio artistico classico, nasceva così il Neoclassicismo.
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