Leonardo in videogame Turisti virtuali nella storia di Milano

Il suo genio ci salverà. Ci fosse ancora Leonardo in città, lui sì che saprebbe come risolvere i problemi della Milano del terzo Millennio. Più scorre il conto alla rovescio verso Expo più la metropoli si appiglia ad un «brand» che mette tutti d'accordo. Leonardo da Vinci: pensaci tu. È così che fioriscono le iniziative legate alla celebrazione del genio fiorentino che a Milano trascorse periodi fruttuosi fra il 1482 e il 1500. Scultore, pittore, inventore, nella sua ultima metamorfosi meneghina Leonardo è un avatar e, potenza della tecnologia, fa da guida turistica per la città. È lui, in versione Cicerone internauta, il protagonista dell'applicazione messa a punto dalla società Leonardo 3 che da fine 2012 sarà disponibile, in collaborazione con Graffiti 2000, per IPad, Iphone, Smartphone e affini. Il progetto, fresco vincitore di un concorso indetto da Provincia e Camera di Commercio, promette meraviglie e, proprio come un'invenzione di Leonardo, parte da una semplice constatazione: Milano ha bisogno di essere conosciuta per essere apprezzata appieno. I «giocatori - turisti» intraprenderanno un viaggio virtuale a Milano «a bordo» della macchina del tempo per spostarsi tra la Milano del Rinascimento e la Milano di oggi e capire che cosa è cambiato e cosa invece è stato conservato. Non solo: l'applicazione permette di restare ancorati al passato e di dare una mano a «Leo» in persona, contribuendo alla realizzazione delle opere più importanti, dall' «Ultima Cena», al sistema di chiuse dei Navigli. Fin qui la storia, che poi cede il passo alla tecnologia: il geolocalizzatore integrato nel sistema indicherà, infatti, dove ci si trova e quale sia il percorso più breve per raggiungere la nostra meta artistica, dal Castello Sforzesco, ai Navigli, passando per Palazzo Reale, il Duomo, la Vigna di San Vittore, Il Cenacolo alle grazie, la Biblioteca Ambrosiana e la Trivulziana, tutti luoghi - questi - resi interattivi dall'«app». Il centro ricerche Leonardo 3, attivo dal 2005, «realizza il 90 per cento del suo fatturato all'estero», spiega il presidente Massimiliano Lisa, «grazie a mostre allestite con la formula del workshop in giro per il mondo: questo è il primo vero riconoscimento "in patria"». Partito con una mostra a Vigevano nel 2009, ora il «Workshop» su Leonardo ha già toccato New York, Philadelphia e il Canada e si appresta a sbarcare a Tokyo con una grande mostra nel 2012: machinae ricostruite al centimetro, da quelle per volare, come quella per l'uomo pipistrello, a quelle per suonare, come la Harpsicord viola, «Leonardo tre» accompagna le sue esposizioni con studi spesso inediti sulle invenzioni di Leonardo da Vinci. L'obiettivo è quello di realizzare per Expo 2015 un museo - centro di ricerca su Da Vinci, interamente basato sulle nuove tecnologie.

Un'idea per ricostruire quel Leonardo «da Milano» che potrebbe fare da giusto contraltare alle opere, quelle vere, di cui il capoluogo è scrigno: la materia prima, infatti, in città non manca, per esempio alla Biblioteca ambrosiana che sempre con la prospettiva di non mancare all'appuntamento Expo ha avviato, con successo, da alcune stagioni l'esposizione ciclica e ragionata del Codice Atlantico, ormai sfascicolato, sotto l'egida del professor Pietro C. Marani e della Fondazione Cardinale Federico Borromeo. Informazioni www.leonardo3.net e www.ambrosiana.eu.

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