Leoni (Bper): «Pronti a crescere ulteriormente»

da Milano

«Il nome piace a me, a Mazzotta e anche il governatore Draghi ha espresso il suo gradimento». Guido Leoni, amministratore delegato della Bper, conferma che per il futuro nome della banca che nascerà dall’aggregazione con la Bpm, sarà scelto il nome di «Banca popolare delle regioni» perché anche le verifiche sui marchi depositati non indicano ostacoli.
A Modena, nell’assemblea per l’approvazione del bilancio 2006 della popolare emiliana (il 34º consecutivo chiuso con dati in crescita; nel 2006 più 20% l’utile), l’amministratore delegato rassicura gli azionisti venuti in tanti ad ascoltarlo (1.600, fra i quali per la prima volta anche l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga) che nel futuro cda «non ci sarà il pericolo dello stallo o di decisioni prese 11 a 9». Leoni non vuole entrare nei dettagli di uno statuto che è ancora top secret, ma fa capire che per le decisioni rilevanti «ci vorrà il consenso di entrambi».

Difende il valore del concambio, ricordando, a un socio che in assemblea esprime il suo malcontento per un valore giudicato troppo basso, che 1,76 euro significano un 10% in più rispetto alle valutazioni del mercato al momento della chiusura del negoziato: «Di che cosa possiamo lamentarci?». Poi sottolinea la dimensione nazionale che assumerà la futura aggregazione «fra le prime dieci nel Paese». «Diventiamo grandissimi - dice - aperti e pronti a crescere ulteriormente».

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