Letizia lascia Expo: si apre la successione

La Moratti si dimette da commissario straordinario. Pisapia: «Serve una personalità super partes»

Letizia Moratti si dimette ufficialmente dall’Expo. «Lascio un progetto solido e finanziato» dice l’ex sindaco. E il sindaco Giuliano Pisapia, alla fine della riunione a Palazzo Chigi durante la quale la Moratti ha formalizzato le dimissioni, ribadisce la richiesta di una figura super partes: «È emersa l’opportunità che ci sia un nuovo commissario. Il problema è che non sia una scelta calata dall’alto ma, come è stato assicurato dal sottosegretario Gianni Letta, che sia frutto di una scelta condivisa». Guido Podestà, presidente della Provincia, anche lui a palazzo Chigi, sottolinea: «Il commissario straordinario è un’arma contro i ritardi».
Si tratta ora di individuare la personalità adeguata a ricoprire l’incarico. Si è parlato del presidente della Regione, Roberto Formigoni, oppure di «una personalità super partes», come richiesto nei giorni scorsi da Pisapia.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che ha presieduto il vertice, ha confermato l’impegno del governo: «L’Expo 2015 rappresenta un appuntamento che coinvolge l’intero Paese». E l’ad di Expo 2015, Giuseppe Sala, ha assicurato che i 45 mesi che mancano all’Expo saranno sufficienti per realizzare le infrastrutture necessarie.
Per l’Expo è stata autorizzata nella finanziaria 2008 la spesa di 59 milioni per il 2011, 223 milioni per il 2012, 564 milioni per il 2013, 445 milioni per il 2014 e 120 milioni per il 2015.
La Moratti sommava in sé due ruoli. Il primo, richiesto dal Bie, era di commissario generale con il compito di garantire gli impegni assunti e rappresentare il governo italiano. Il secondo incarico, di commissario straordinario, riguarda l’Expo come «grande evento», che può derogare alle leggi ordinarie e ricorrere alle ordinanze di Protezione civile.
Questo incarico, in base alla finanziaria del 2008, è affidato al sindaco di Milano pro tempore. Solo successivamente, con un decreto della presidenza del consiglio dei ministri, il ruolo è stato assegnato personalmente a Letizia Moratti fino al 2016. Con le dimissioni, il sindaco di Milano pro tempore, cioè oggi Giuliano Pisapia, è la persona prevista dalla legge per l’incarico (è indicato come “commissario delegato” negli atti della Protezione civile). Un nuovo intervento del governo potrà modificare la situazione.
Al vertice, spiega una nota di Palazzo Chigi, hanno partecipato tutti gli enti locali, le amministrazioni e le organizzazioni coinvolte, inclusi il presidente di Expo 2015, Diana Bracco, e l’ad Sala. La Moratti, prima di lasciare l’incarico, ha riassunto i risultati del proprio lavoro da commissario: 37 Paesi e l’Onu hanno già aderito all’Expo, sono stati sottoscritti 41 accordi per la promozione turistica e avviati 180 progetti di sviluppo internazionali.
In parallelo procedono le vicende di Arexpo, la newco voluta dalla Regione.

Il direttore generale di Expo 2015, Giuseppe Sala, riferirà il 20 luglio alla commissione Expo di Rho. Sono avviate le trattative perché anche il Comune di Rho entri nella società Arexpo attraverso il conferimento dei terreni. La stessa ipotesi è allo studio per il Comune di Milano e la Fiera.

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