Londra - «Me ne sto qui seduta alla mia scrivania in questa giornata d'ottobre, desiderando che qualcuno mi abbracci e m'incoraggi ad essere forte e a tenere la testa alta». È una scrittura rotonda, facile da leggere, quasi infantile, quella della lettera in cui la principessa Diana confidava al suo maggiordomo personale, la certezza che il marito Carlo volesse ucciderla.
Della missiva, scritta a mano nel 1993, dieci mesi prima che Lady D e il suo ultimo compagno Dodi morissero nell'incidente parigino dell'Alma, la stampa internazionale si era già occupata ampiamente nel passato, ma la sua versione integrale è stata resa nota soltanto ieri nell'ambito dell'inchiesta londinese sulla morte di Diana. Stando a quanto la principessa dei cuori scriveva a Paul Burrell - maggiordomo, ma anche consigliere personale nonché personaggio molto controverso, anche autore di un libro sulla vita di lady D - Diana era sicura che Carlo volesse sbarazzarsi di lei, non tanto per sposare Camilla ma per convolare a nozze con Tiggy Legge-Bourke, ex bambinaia dei due principini William e Harry.
«Questa fase particolare della mia vita è la più pericolosa - affermava la principessa - mio marito sta pianificando un “incidente” con la mia macchina, la rottura dei freni e gravi ferite alla testa, così da consentirgli di sposare Tiggy. Camilla non è altro che un richiamo per le allodole, così tutte stiamo venendo usate da quell’uomo». Quelle parole lasciate sulla carta da Diana sono vere e proprie accuse nei confronti del marito da cui già era separata e che veniva descritto come un uomo perfido e senza scrupoli. I più le hanno sempre considerate come i pensieri deliranti di una donna fragile e depressa, colta in uno dei momenti più dolorosi della sua vita. Altri ritengono però che la lettera potrebbe essere un falso quasi perfetto. Nel corso dell'inchiesta londinese sono stati sentiti molti amici e confidenti di Diana, tra questi anche Lucia Flecha da Lima, moglie dell'ex ambasciatore brasiliano a Londra. Secondo la signora, che è stata una delle persone più vicine a Diana, l'ex moglie di Carlo non aveva mai detto di temere per la propria sicurezza. «Ancora non riesco a credere che sia stata lei a scrivere quella lettera - ha dichiarato la signora - Paul Burrel era perfettamente in grado di imitare la scrittura della principessa alla perfezione. Non credo che lei temesse per la propria vita, soprattutto non da qualcuno come il principe Carlo, il futuro sovrano d'Inghilterra».
Dei presunti timori di Diana, la corte ha già sentito parlare nel corso di quest'ultima, infinita indagine e non soltanto dal maggiordomo di Diana. Lady D si sarebbe infatti confidata nel 1995 anche con il suo avvocato, Lord Mishcon, raccontandogli che «fonti attendibili» l'avevano informata dell'intenzione di Carlo di sbarazzarsi sia di lei sia di Camilla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.