La lettera/Obama: "Caro Silvio, ti ringrazio"

Non avrà preso carta e penna, né vergato magari sullo scrittoio della Sala ovale. Ma ciò che conta è la sostanza, soprattutto quando dalla stampa internazionale arrivano solo bordate «contro». Barack Obama scrive a Silvio Berlusconi, ringraziandolo in maniera pubblica. Per l’apprezzato «sostegno negli sforzi comuni» con cui «affrontare le sfide economiche globali» già fornito al G20 di Pittsburgh, tanto per cominciare. Ma anche per l’impegno garantito nell’ambito delle missioni internazionali. «L’Italia - riconosce il presidente Usa - può essere particolarmente orgogliosa per aver guidato il ritorno dell’Europa al peacekeeping e per aver ospitato il Centro di eccellenza delle unità di polizia per la stabilità (CoEspu)».
Obama si dice «colpito» dall’enfasi che il Cavaliere ha «voluto porre sulla necessità che i peacekeeper ottengano e conservino l’appoggio delle popolazioni locali». Una strategia vincente: «Credo che possiamo trarre lezioni importanti, per le operazioni dell’Onu, dai successi ottenuti nelle molte missioni della Nato e della Ue», rimarca. Motivo per il quale «è mio impegno», garantisce il presidente Usa, sul piano bilaterale e multilaterale, «proseguire il dialogo che abbiamo iniziato a New York, in modo da lavorare insieme per rispondere meglio alle esigenze dei peacekeeper sul terreno». Obama si concentra pure sui risultati in campo economico, focalizzando l’attenzione sul G20: «Nei mesi passati abbiamo realizzato molto, ma rimane ancora molto lavoro da fare». Ecco perché, continua nella lettera a Berlusconi, «dobbiamo agire insieme per assicurare una ripresa economica globale, che crei posti di lavoro e al tempo stesso prevenga il riemergere di quegli squilibri e abusi che hanno contribuito alla crisi attuale». In particolare, l’inquilino della Casa bianca sottolinea la necessità di realizzare un «quadro per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata», rafforzando i «regolamenti e la supervisione finanziaria». Un riferimento all’impianto delle nuove regole in materia, approvato al G8 «Lecce Framework», tenutosi nella città pugliese sotto la presidenza di turno italiana. E ancora: «Con piacere lavorerò con te e con i presidenti canadese e coreano per attuare i nostri impegni tra ora e i prossimi vertici G20». Inoltre, «colgo l’occasione per ringraziarti, per la tua leadership della presidenza italiana del G8 durante quest’anno».
Chiusa gradita dal premier, che ricambia la stima: «Con l’amministrazione Obama lavoriamo in maniera molto positiva», assicura Berlusconi ai microfoni del Gr1. Tanto che «si è stabilito un ottimo rapporto personale, direttamente con il presidente e il suo staff». Un punto fermo, grazie al quale può definire «fantapolitica», nell’ultimo libro di Vespa, Donne di cuori, le voci di un’irritazione statunitense per i rapporti che il premier ha allacciato con Libia e Russia.

«Il nostro governo - spiega Berlusconi - è considerato dall’amministrazione americana un alleato sicuro, leale e forte». E «il presidente Obama ha ripetutamente elogiato la mia “strong leadership”». Adesso è nero su bianco.

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