Tutti a studiare alla libera Università nata ad Austin. Dove non regna il woke

Istituita nel 2021, dà spazio alle idee di chi non vuole conformarsi al progressismo

Tutti a studiare alla libera Università nata ad Austin. Dove non regna il woke

«Tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri», la frase di Gustav Mahler effigia la biblioteca composta da oltre 250mila tra libri e riviste. La biblioteca, elettronica e fisica, si trova in un edificio che svetta nel cuore della Downtown di Austin, in Texas, lo Scarbrough Building, simbolo del volto commerciale della città texana e ora divenuto epitome dell'insegnamento non allineato al conformismo accademico. Sede, da pochi anni, della University of Austin (UATX), da non confondersi con la University of Texas at Austin. La UATX nasce nel novembre del 2021, quando ancora la pandemia mordeva le libertà individuali e, soprattutto, quando negli Usa iniziavano ad emergere alla luce i monumentali finanziamenti da parte di Paesi stranieri, non esattamente amici della cultura occidentale, a cattedre post-coloniali e di teorie critiche nei grandi campus statunitensi. A decidere di fondarla sono Joe Lonsdale, Pano Kanelos, Bari Weiss e Niall Ferguson. Joe Lonsdale è un venture capitalist californiano, co-fondatore di Palantir, specializzato nel tech, amico e collaboratore di lungo corso di Peter Thiel. Pano Kanelos è un accademico, già Presidente del college St. John di Annapolis, lasciato poi in polemica una volta preso atto che sovente le cattedre universitarie divengono madrase del conformismo culturale. Bari Weiss, giornalista, per lunghi anni è stata penna del Wall Street Journal e del New York Times, si è poi messa in proprio fondando una sua newsletter divenuta successivamente il magazine The Free Press; la Weiss venne scelta da Elon Musk durante l'acquisizione di Twitter, quando il magnate di origini sudafricane ritenne di voler far conoscere al grande pubblico lo scandalo rubricato «The Twitter Files», ovvero le corrispondenze interne alla piattaforma che dimostravano inequivocabilmente un forte pregiudizio anti-conservatore. Niall Ferguson, storico britannico, autore di pregevoli volumi come La piazza e la torre o Catastrofi, anche lui penna di The Free Press. Organizzato il corpus accademico e le prime classi, l'università è entrata pienamente a regime nel 2024. Accreditata a livello statale, dovrà attendere la conclusione del ciclo di formazione delle sue prime classi per ottenere anche il riconoscimento federale. Nonostante la provenienza e la formazione culturale dei docenti, il taglio stesso dato alle lezioni, le materie e gli autori privilegiati, la UATX non è semplicemente un'università privata di orientamento libertario-conservatorio; vi insegnano anche progressisti, ma in fuga da quella french theory e da quelle teorie critiche che ormai come un sudario hanno impestato il mondo accademico statunitense. Non si tratta del primo tentativo di incrinare la rendita di posizione delle teorie critiche nel ventre pasciuto del mondo accademico statunitense, ma di certo è uno dei più forti e riusciti.

Da maggio 2025 ha un nuovo Presidente, Carlos Carvalho, il quale ha descritto la UATX come un puro ritorno ai principi fondativi americani e un luogo per preparare i cittadini alla vita democratica e per liberare le menti dal conformismo dilagante. Il motto del campus è impegnativo: per la ricerca senza paura della verità.

Per le aule della UATX sono passate l'economista libertaria Deirdre McCloskey e la giurista femminista liberale Nadine Strossen, autrice anni fa di un fondamentale In difesa della pornografia, pubblicato anche in Italia, ma in versione mutila, da Castelvecchi, il magnate del venture capital Marc Andreessen che ha intrattenuto gli studenti su «l'intelligenza artificiale salverà il mondo?» e l'economista afro-americano Glenn Loury, da sempre fieramente avverso alle discriminazioni positive e alle politiche DEI. La UATX inoltre organizza un simposio sul filosofo Leo Strauss, da sempre riferimento intellettuale, non poche volte frainteso, del mondo conservatore. Il grande pensatore di origini tedesche, riparato negli Usa per sfuggire alle persecuzioni antisemite del Terzo Reich, raffinatissimo lettore di Machiavelli, di Nietzsche, di Locke, di Spinoza, della legge naturale e dei rapporti di potere, fondatore di una teoria esoterica dell'arte della scrittura, è divenuto col passare del tempo riferimento intellettuale di una vasta parte della destra americana, compreso il mondo neocon che però probabilmente ha forzato un po' troppo in chiave interpretativa le pagine, sovente oscure, del filosofo.

La UATX nutre ampio interesse per quegli ambiti che l'accademia classica relega a insegnamenti secondari o, al massimo, a laboratori; l'attività d'impresa, l'innovazione tecnologica, le criptovalute, la colonizzazione spaziale, su cui una delle docenti dell'università, Eliah Overbey, ha pubblicato di recente un importante studio investigandone le potenzialità e le implicazioni biologiche e mediche.

Ci sono poi workshop eterarchici, strutturati come laboratori di gruppo, tra cui il Polaris Project. Per celebrare le proprie attività, la UATX ha visto figurare nel corso degli scorsi mesi una lunghissima e assai eterogenea lista di speaker. L'onnipresente magnate del Tech Peter Thiel, eminenza grigia dell'amministrazione Trump e allievo di Girard a Stanford. Il teorico neoreazionario Curtis Yarvin, per il quale gli Stati Uniti dovrebbero trasformarsi in una monarchia aziendale governata da un CEO nelle vesti di sovrano.

Il giurista Jack Balkin, fautore di una dottrina che prende il nome di Living Originalism e che tenta di sintetizzare tra loro le due forze polari del costituzionalismo americano, l'originalismo che vorrebbe la Costituzione immutabile rispetto il dato testuale e la Living Constitution che al contrario legge nella Carta un documento mutevole e poroso capace di far traspirare i propri istituti al mutare della sensibilità sociale, sovente attraverso l'attivismo giudiziale. L'economista italiana specializzata in storia del capitalismo e delle sue crisi Clara E. Mattei. L'amministratore delegato di Palantir, Alexander Karp.

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