A letto con la febbre, allarme per l’epidemia

Monica Bottino

Mal di testa e vomito, oppure raffreddore, o ancora, dolori addominali e diarrea. E qualche volta anche il termometro sale. Non fa ancora freddo e non ci siamo di certo abituati all’inverno, eppure a richiamarci al fatto che l’estate è ormai finita da un po’ sono arrivati gli ospiti meno desiderati dell’autunno: i rotavirus.
Si tratta di virus che si chiamano così perché al microscopio hanno l’aspetto di una ruota e che nulla hanno a che vedere con l’influenza, di là da venire e per la quale la vaccinazione è solo alle prime battute, ma che in comune con la sindrome più temuta dell’inverno hanno tutti i malesseri che li accompagnano. Ossa rotte e senso di spossatezza generale sono soltanto alcuni dei segnali di un attacco dei rotavirus, che in questi giorni stanno mettendo ko parecchie migliaia di genovesi. Complice, ancora una volta, l’apertura degli asili e delle scuole matarne ed elementari che sono una fonte di contagio tra i più piccoli, poco avvezzi alle forme virali. All’ospedale pediatrico Gaslini di Quarto l’allerta è alta tra i medici.

«Per ora si tratta di malanni di stagione - spiega il responsabile del dipartimento di Emergenza, Pasquale di Pietro - fino ad oggi i casi non sono pochi ma non sono da vera e propria epidemia». Ma una volta che si parte con gli starnuti e i colpi di tosse (...)

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