Un lettore arrabbiato cade nella trappola della «guerra di parole»

Gentile direttore,
io non ne posso davvero più, tanto hanno fatto per cospargere odio, che ora odio tutto ciò che odora di sinistra o di centrosinistra. E che dire degli operai, un tempo colonna portante del Paese, ora si fanno rappresentare da uno che a malapena sa l'italiano, che compra case con i prestanome con non si sa quali soldi, che compra case messe all'asta della povera gente, che non si capisce bene dove e chi lo ha laureato, che invece di camminare tra la gente e capire i loro problemi sta sempre con quei trenta chili di faccione in televisione.
E poi: che dire di D'Alema che si è autoproclamato importante e che invece a me ricorda il barbiere del mio paese, che da snob qual è dice agli italiani che sono ignoranti e non ha il coraggio di venirlo a dire di persona a uno che si alza all'alba per mantenere la sua barchetta.
Più li vedo e più mi fanno schifo, più torno stanco dal lavoro e più li disprezzo, si arricchiscono senza fare niente, senza avere mai salvato una vita, senza mai avere passato 12 ore in sala operatoria per rimuovere un tumore al cervello, senza spesso avere studiato.
Un piccolo appunto sui centri sociali, ma proprio piccolo perché li reputo solo una spesa inutile. Voi, autonomi e roba varia, fate i duri quando siete in centinaia. Voi che parlate di immigrati e sono sicuro che non ve ne frega niente. Voi che non fate nulla tutto il giorno e siete foraggiati da assessori compiacenti, perché ogni tanto non presidiate le case della povera gente messe all'asta perché i proprietari hanno perso il lavoro e non possono più pagare un mutuo? Perché non ve la prendete con i giudici che mettono in libertà stupratori e assassini? Non fa per voi, vero? Non siete abbastanza uomini per questo...
Caro direttore, un'ultima menzione per i vescovi e i preti che si stanno strappando le vesti per gli immigrati. A loro vorrei dire che con i soldi di una loro veste vaccinerebbero i bambini di un villaggio intero. Gesù mi pare camminasse con vecchi sandali e uno straccio addosso. E se vedo il luccichio d'oro di quelli che si professano suoi servitori, riempiendosi la bocca di solidarietà, però con i soldi e la vita degli altri, mi viene il dubbio che Dio non esiste. Il giorno in cui me ne convincerò davvero, allora non avrò scrupoli a sfogare contro chi mi ha insegnato ad odiare tutta la mia rabbia. Tutta davvero. Mi scusi per lo sfogo, un po’ sopra le righe. Ma sono davvero stanco di chi parla di dittatura, in televisione.
cordiali saluti

Caro Aldo, mi sembra di vivere in un Paese sempre più caldo. Mi rendo conto che l’antiberlusconismo viscerale di certi intellettuali e giornalisti, questa voglia di opposizione radicale, questa babele di parole fuori dalle righe avvelena tutto. Lei, però, stia calmo. La politica non è una guerra civile di parole. Io fatico a capire perché la sinistra di Di Pietro e Franceschini non accetti il voto democratico. È strano, invece di fare politica, su questioni serie, e cercare di vincere alle prossime elezioni, si sono messi a delegittimare le scelte della maggioranza degli italiani. L’unica cosa che sanno dire è: Berlusconi non deve governare. Oggi c’è un bel fondo di su questo argomento. Lo legga.

E si faccia passare la rabbia.

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