Saint TropezAlla nascita di ogni nuova generazione di Golf, Volkswagen riprende la celebrazione di un rito che dura da 35 anni, con la progressiva introduzione di tutte le versioni particolari che continuano a contribuire al primato europeo dellauto più prodotta della storia. Costruita dal 1976 in oltre 1,7 milioni di unità, 190mila delle quali vendute in Italia, la Gti è quella che è riuscita a ricavarsi un ruolo completamente autonomo nella famiglia Golf, un punto di riferimento nel panorama mondiale per chi vuole realizzare «gran turismo» compatte, accessibili per un pubblico più vasto di quello che poteva avvicinarsi allesclusivo mondo delle Gt prima dellarrivo della sportiva di Wolfsburg. Dalla comparazione tra la prima Gti disegnata da Giorgetto Giugiaro, e la sesta generazione, firmata Walter de Silva, non ci si può esimere, ed è unattività che riserva delle sorprese, perché nonostante 50 cm in più di lunghezza (oggi 4,21 metri), 100 cv in più di potenza e una massa superiore di mezza tonnellata, la nuova Gti mantiene intatto lo spirito della prima, una sintesi di emozioni divenute più intense a ogni passaggio generazionale. La Golf Gti 2009 si presenta con un design pulito e unimmagine di potenza ben espressa dal frontale più grintoso, con la calandra percorsa da due filetti rossi, chiara citazione della prima Gti, e una coda ben riconoscibile per il prolungamento del tetto in un discreto spoiler. Nessuna rivoluzione per il telaio, che riceve però alcuni nuovi dispositivi come la regolazione «Dcc» per le sospensioni, capaci di coniugare al meglio comfort e handling, e un inedito differenziale a bloccaggio elettronico trasversale, l«Xds» integrato nell«Esp», che nella guida sportiva rende la marcia simile a quella di una 4x4.
È allaltezza delle aspettative dei più esigenti il propulsore scelto per muovere la nuova Gti, un 2.0 turbo, Euro 5, che eroga una potenza massima, facile da scaricare a terra, di 210 cv a 5.300 giri con una coppia di 280 Nm pronta già a 1.700 giri; un motore capace di spingere la vettura fino a 240 orari (0-100 in 6,9 secondi), prestazioni che non pregiudicano le emissioni di anidride carbonica contenute in 170 g/km. Per la trasmissione si può scegliere tra un classico cambio manuale a sei marce e il Dsg a sei rapporti, il cambio a doppia frizione di Volkswagen (ormai un benchmark tra queste raffinate trasmissioni) con il quale è possibile cogliere sino in fondo il grande progresso fatto dalla Gti VI rispetto alla generazione che lha preceduta. La guida è facile ed entusiasmante, con passaggi tra le marce, gestiti attraverso le palette al volante, impercettibili, sottolineati soltanto dal sound del motore, un ruggito modulato in tonalità diverse per linterno e per lesterno.
La «sostanza» trasmessa dalle forme esterne si ritrova nellabitacolo, scevro di esasperazioni stilistiche, sobrio nel più puro stile Golf. Con un prezzo di 27.175 euro, la Gti si pone al top della giovane gamma della Golf VI.
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