Quella lezione di buon senso data dai sindaci ai politicanti

di Giannino della Frattina

Questo referendum «risolve il problema dell'invasione degli immigrati clandestini nelle nostre città? No. Risolve gli aiuti che non riusciamo più a dare ai nostri anziani e ai nostri portatori di handicap perché Roma mette le mani nelle casse dei Comuni? No. Risolve il problema delle troppe tasse ai nostri cittadini? No». E allora come si può votare «Sì», hanno gridato con una certa disperazione i tanti sindaci arrivati ieri al Teatro Nuovo per la maratona organizzata da Forza Italia per dire no al referendum di Renzi e compagni. Una lezione di concretezza data alla politica da chi magari dopo aver finito il proprio lavoro è costretto a confrontarsi con comunità di 5mila abitanti a cui i prefetti assegnano cento profughi. Con il ministero dell'Interno che li costringe a consegnare loro pure la cittadinanza, con il conseguente carico di diritti costituito da assistenza sanitaria, asilo per i (molti) figli e magari anche casa popolare.

Oppure i papà e le mamme a cui dopo i 150mila euro prelevati dal governo nelle casse di un piccolo Comune, il sindaco è costretto a tagliare l'assistenza per un figlio portatore di handicap. Ecco perché in più di 2mila hanno applaudito questioni vere, non alchimie istituzionali e trame renziane per occupare il potere.

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