UNA LEZIONE PER GENOVA 2007

Se Loano diventa un muro e Alassio si trasforma in un «muretto» (copyright del nostro Diego Pistacchi), vuol dire che in Liguria le fondamenta della Casa scricchiolano. Perchè il voto amministrativo di domenica e di ieri dice sostanzialmente questo: che la provincia di Imperia resta un feudo moderato e premia la buona amministrazione dell’azzurro Gianni Giuliano e che Vaccarezza a Loano e soprattutto Melgrati ad Alassio stravincono perchè il loro lavoro è apprezzato dai cittadini.
Stop. Il resto della Liguria moderata non è pervenuto. E tutto quel che sta a levante di Savona è come se non esistesse. Ormai siamo accerchiati: il centrosinistra governa l’Italia; la Regione Liguria; le provincie di Savona, Genova e La Spezia; Sanremo, il principale centro dell’imperiese; il Comune di Savona; il Comune di Genova; i principali centri della provincia di Genova (Chiavari, Lavagna, Sestri Levante e, in un certo senso, anche Rapallo, dove ha vinto una lista civica che certamente non è di centrodestra); la provincia di La Spezia; il Comune di La Spezia; il principale centro dello spezzino, Sarzana. Può bastare?
A far paura, in particolare, sono i risultati di Savona e di Bogliasco. A Savona per le dimensioni della vittoria del centrosinistra e per il tracollo dei moderati: Delfino ha fatto quel che poteva, ma certo non era un candidato in grado di vincere. E probabilmente, se lui non ha alcuna colpa della disfatta, qualche colpa ce l’ha chi l’ha scelto.
Peggio ancora a Bogliasco: il centrodestra è riuscito a perdere in quello che era un suo fortino. E anche qui deve fare mea culpa: la mancata ricandidatura del sindaco uscente Pietro Canepa, che suona quasi come una sconfessione o una resa; i voti dispersi sulla questione dei parcheggi; la ricandidatura di un ex sindaco amatissimo come Peruzzi, ma ormai con il forte handicap dell’età...Come si può pensare di battere un trentacinquenne con un settantottenne? Non ho niente contro i settantottenni, sia ben chiaro. Anzi, li amo moltissimo. Ho molto, però, contro i settantottenni che non lasciano spazio ai più giovani.
Il resto è Cogoleto, Brugnato, Borghetto Vara. Storie di paesi dove il centrodestra è andato avanti in ordine sparso. Regalando la vittoria al centrosinistra o vincendo, ma solo perchè l’Unione aveva rinunciato alla battaglia.
Insomma, un quadro sconfortante.

Con un’unica speranza: che tutti questi errori (si potrebbe farci un numero monografico) possano servire di lezione per il prossimo anno, quando si voterà a Genova. Il nostro sogno è nero su bianco: Franco Henriquet sindaco. E se non ci sta? Iniziamo a creare le condizioni perchè ci stia.

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