Cronache

A lezione per imparare a gestire un cucciolo quando c'è un bimbo

Domenica 15 lezione aperta alla Mypetclinic. La veterinaria spiega quando intervenire

A lezione per imparare a gestire un cucciolo quando c'è un bimbo

L'arrivo di un cane in famiglia è sempre una gioia. Che si concretizza dopo mesi - talvolta anni - di riflessioni. E di ripensamenti. Ma, poi, se il cagnolino si manifesta, vuol dire che il cuore è stato gettato davvero oltre l'ostacolo. Eccolo qui, il cucciolo. Ora è uno di casa. Con il suo entusiasmo, il suo appetito, la sua voglia di correre. Se siete consapevoli di essere solo all'inizio dell'avventura, l'annuncio che segue è per voi. Potrete partecipare alla prima puppy class dedicata ai padroni con cuccioli dai 2 ai 5 mesi. L'occasione per apprendere l'abc del comportamento animale è offerta a Milano da Mypetclinic in via Ranzoni 10. Domenica 15, (in due turni, alle 10 e alle 12) si terrà una lezione preliminare gratuita, previa iscrizione tramite mail (https://mypetclinic.typeform.com/to/fIkGHY). L'incontro sarà condotto da Monica Peano, veterinaria e comportamentalista. «L'obbiettivo è quello di rendere piacevole e gestibile la convivenza oltre che di poter portare il proprio cane ovunque. Occorre perciò fare attenzione ad alcune situazioni prima che si tramutino in abitudini ingestibili (ansia, paura dei rumori, aggressività, gelosia verso i bimbi di casa) o in problemi di comportamento» ha riassunto Monica Peano.

L'età più indicata per trasmettere i primi insegnamenti è proprio dai 2 ai 5 mesi: «In questo periodo i cani sono più ricettivi, poi diventano come adolescenti. Non vuol dire che in seguito non si possano sradicare le cattive abitudini ma che l'iter è più lungo e richiede più impegno». Le puppy class sono aperte anche ai bambini? «Abbiamo pensato di farle soprattutto per loro, da cucciolo a cucciolo, insomma. In genere, quando si tratta di consigli per gestire il cane di casa, i bambini ascoltano più volentieri i veterinari dei loro genitori. Mi capita spesso si spiegare ai bimbi che è difficile che un cane ami essere preso in braccio. Perciò li invito a prendere esempio da mamma cane: se è lei la prima a non sollevare i propri cuccioli ci sarà un motivo...».

È importante anche svelare il significato del «linguaggio degli animali», ci spiega Peano che «spesso i bimbi confondono il ringhiare con la risata e viceversa o non sanno interpretare i movimenti della coda». Attenzione, poi, alla cuccia. Il cane non ama condividere quello spazio e cioè che il bambino vi entri per giocare. A sette mesi un cane è come un adolescente e, difficilmente, si farà comandare da un bambino di sette anni perchè lo considera più piccolo.

E la gelosia? «Il cane deve avere un buon riferimento, riconoscere il proprio padrone. A quel punto tutto quello che arriva dal padrone, verrà accettato. Sia che si tratti di un neonato o della presenza di una compagnia di amici o di un trasferimento in una nuova casa. Le cose rischiano di mettersi male quando il cane è trattato come un figlio viziato, gliele si dà tutte vinte e si sente lui il padrone. In questo caso non accetterà mai di competere con un bimbo o con estranei». Alla puppy class verrà spiegato anche come premiare l'amico a quattrozampe, facendolo sentire bravo. Se la relazione con il cane è buona e c'è un rispetto reciproco anche i bambini crescono meglio. Gli animali non sviluppano fobie e si lasciano condurre. È importante perciò imparare a gestire il guinzaglio, «quando il bambino è piccolo non può farlo ma imparerà dai genitori».

In genere, aggiunge Monica Peano, per quanto vi siano esemplari di alcune razze che hanno più difficoltà ad apprendere, regole chiare e bene impostate nei primi mesi fanno la differenza nella vita di relazione. Un cane bene educato si può portare dappertutto, avrà una vita sociale tranquilla sia con i suoi simili che con gli umani, accetterà più volentieri le cure.

E per noi sarà un amico felice.

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