«Le lezioni di mio padre in un libro per gli studenti italiani»

Kerry Kennedy, classe 1959, è figlia di Robert F. Kennedy e presidente della prestigiosa Foundation Robert F. Kennedy of Europe, la sede europea del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights onlus intitolata al padre, con sede principale a Washington e sede europea a Roma. Stasera, a Milano, nella sede centrale della Banca Popolare di piazza Meda, si terrà l’annuale cena di beneficenza per la fondazione nata nel 2000 per volere della stessa Kerry. Obbiettivo: raccogliere fondi per la lotta per i diritti umani, coinvolgere, appassionare e ispirare la coscienza degli individui nella lotta per i diritti umani e sensibilizzare l'opinione pubblica su ogni tipo di abuso. Sarà anche l’occasione per la Kennedy di parlare del suo libro Speak Truth To Power - Coraggio senza confini: un testo su diritti umani e legalità considerato molto valido e adottato recentemente anche in molte scuole superiori italiane. Nelle quali - insieme a un kit che permette agli studenti di essere protagonisti di questo cambiamento nelle loro comunità, nelle loro nazioni e nel mondo intero - il volume è in fase di ulteriore diffusione.
Qual è il programma della serata?
«Si tratta dell’annuale cena di raccolta fondi della sede europea della fondazione di cui sono presidente onorario. Parteciperanno tutte quelle persone e quelle aziende che ormai da anni sostengono le nostre attività, ma anche molte altre persone che hanno sentito parlare dei nostri progetti in difesa dei diritti umani e si sono incuriosite. Durante la serata verrà proiettato un video tributo per mio zio Ted Kennedy, scomparso pochi mesi fa; Walter Veltroni e Fabio Fazio leggeranno due discorsi che mio padre Robert tenne tra il 1966 ed il 1968, quando incontrava gli americani di ogni colore, religione e ceto sociale per parlare della sua visione del mondo. Quattro attori, ma soprattutto quattro amici, leggeranno alcuni brani del testo teatrale Coraggio senza confini - Voci oltre il buio che Ariel Dorfman ha tratto dal mio libro Speak Truth To Power: Martina Mondadori, Gloria Reuben, mio nipote Bobby Kennedy III ed Enrico Lo Verso daranno voce ad alcuni dei 51 difensori dei diritti umani che ho avuto l’onore di intervistare tra il 1998 ed il 2000, quando ho viaggiato attraverso i 5 continenti per il mio libro. Ma soprattutto alla cena parteciperà anche una piccola ma rappresentativa delegazione di studenti italiani che, grazie alla generosità dei presenti, stanno utilizzando a scuola il nostro manuale educativo Speak Truth To Power».
Ci vuol parlare più approfonditamente di questo volume?
«Speak Truth To Power - Coraggio senza confini è un testo sui diritti umani e la legalità per le scuole superiori: contiene un’introduzione e una cronologia sui diritti umani in Italia e nel mondo (che parte dal 2100 a. C. con il Codice di Hammurabi ed arriva fino ai giorni nostri), un glossario sui diritti umani e soprattutto le storie di 13 difensori dei diritti umani che con le loro testimonianze raccontano sì gli abusi ancora in essere in tante parti del mondo, ma soprattutto il coraggio e la speranza che nasce dalle loro esperienze. Il manuale, che si avvale di un protocollo d’intesa col ministero dell’Istruzione, è stato distribuito gratuitamente a 20.000 studenti italiani nell'anno scolastico 2008/2009, che sono diventati 160.000 nel 2009/2010 e a 5.000 studenti romeni. Ma non solo: l'interesse suscitato per il manuale e le risposte di docenti e studenti sono tali che ci siamo posti l'obbiettivo di coprire almeno il 70 per cento degli studenti italiani nei prossimi tre anni: solo a Milano e provincia stiamo distribuendo 8.000 manuali in 50 scuole medie superiori: L’obiettivo è estenderne l’uso a tutte le 180 scuole tra la città e l’hinterland. Torneremo quindi a incontrare gli studenti che ci vorranno invitare per approfondire alcune tematiche del manuale. Lo stesso faremo nelle altre regioni d'Italia».
Com’è il suo rapporto con gli studenti?
«Incontrare gli studenti e tutto il mondo della scuola è una cosa che mi emoziona sempre tantissimo: inoltre avremo l’occasione per chiedere direttamente a questi ragazzi come possiamo metterci a loro disposizione soprattutto attraverso il nostro sito internet www.rfkennedyeurope.org che stiamo migliorando proprio per questo. Inoltre stamane, dalle 9 alle 13, si terrà, presso la Provincia (via Vivaio 1) la giornata di formazione per i docenti milanesi che si apprestano a utilizzare il manuale. Durante la mattinata illustreremo i contenuti e le attività del manuale e accoglieremo i suggerimenti e le richieste che i docenti vorranno farci. Siamo infatti convinti che incontrare personalmente il mondo della scuola e individuarne le necessità sia un aspetto basilare del percorso comune che intendiamo intraprendere con loro».
Questa iniziativa, «Speak truth to power», ha lo scopo di raccogliere fondi per il progetto internazionale che fa parte delle attività della Fondazione Kennedy. Vuole parlarci dei progetti futuri della Fondazione che ha sede a Washington ma ora anche a Roma?
«Da quando, nel 2005, è stata istituita la sua sede europea a Roma, la Robert F. Kennedy Foundation of Europe e il Center americano stanno percorrendo un percorso comune in difesa dei diritti umani. Il Center, che ogni anno istituisce un premio (il Robert F. Kennedy Award) per i difensori dei diritti umani ed uno (il Robert F. Kennedy Journalism Award) per i giornalisti che lavorano sul campo, segue da vicino le attività di queste straordinarie persone. Le nostre attività europee, e specialmente italiane, fanno conoscere anche qui da voi le loro attività, e mettono in contatto i difensori con tutti coloro che hanno a cuore la tutela dei diritti umani. Un lavoro di squadra, che si allarga di giorno in giorno e che speriamo arrivi a diventare globale molto presto».
Lei è molto spesso nella nostra città dove, peraltro, suo nipote Bobby Kennedy III vive. Trova che Milano offra un degno fermento culturale?
«Milano è una città incredibile: è raccolta, a misura d'uomo, tutti vanno in bicicletta, eppure ha il fervore e la vivacità della metropoli! È ricca di musei, di gallerie d’arte e ogni giorno ci sono eventi di fund raising (raccolta fondi) il che fa capire come gli italiani abbiano a cuore gli altri».
Quali sono i valori che le ha trasmesso suo padre?
«Mio padre e la sua famiglia credevano fermamente che un governo stabile e sano potesse migliorare il mondo, renderlo più giusto. Papà ha lottato tutta la vita per questo. La Robert F. Kennedy Foundation of Europe sta portando a termine il suo lavoro: lo fa educando i giovani al rispetto dei diritti umani, parlando di traffico di esseri umani, di lavoro minorile, di immigrazione. Robert F.

Kennedy si rivolgeva spesso ai giovani, perché era convinto che fossero loro gli unici in grado di poter raccogliere le sfide del mondo, e di renderlo migliore. Speak Truth To Power serve a far capire che ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare la differenza. E che ognuno di noi può rendere il nostro mondo un posto migliore e più giusto».

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