Lezioni di musica, la storia è «nota»

Il «prof» Giulio Mercati: «Un percorso che va dai greci al ’700, anche con brani al clavicembalo»

Martedì 15 gennaio, alle 18, si terrà il secondo appuntamento del ciclo «La Musica nella storia», ospitato nella Sala della Trasfigurazione del Centro San Fedele, in piazza San Fedele (tel. 02/86352231), e condotto da Giulio Mercati, classe 1971, giovane musicista, insegnante e critico: non solo organista, clavicembalista e pianista, ma anche direttore di coro e compositore. Argomento della serata sarà «Ambrogio ed Agostino: la nascita degli inni religiosi nella Milano del IV secolo»: «si parlerà di musica – dice Mercati - spiegandola e soprattutto “contestualizzandola”. Quando insegnavo al liceo mi sono reso conto che a scuola la musica è un argomento trattato molto superficialmente. Così ho iniziato a tenere dei corsi al di fuori delle lezioni ordinarie, di pomeriggio, e tanti ragazzi partecipavano interessati». Infatti, martedì scorso, data del primo appuntamento sulla musica nella cultura greca e romana, la sala era piena: «C’erano più di 200 persone». Le “lezioni” di Mercati non sono lunghe conferenze di sola teoria: un’ora e mezza in cui si alternano spiegazione e d’ascolto. «Quando arriveremo al Settecento eseguirò anche dei brani al clavicembalo».


Da Agostino, quindi, per arrivare al Melodramma (martedì 4 marzo, ore 18, «La nascita del melodramma: l’amore per la classicità e le tentazioni imprenditoriali»), senza tralasciare il canto gregoriano (il 22 gennaio), le forme tardo gregoriane fino a Federico II (martedì 29), l’«Ars Nova» francese e italiana (5 febbraio), il Cinquecento musicale in Italia e in Europa (12 febbraio), il madrigale del Cinquecento (19 febbraio) e la musica nell’età della Controriforma, la Scuola Romana e Veneziana (26 febbraio).

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