L'housing sociale per il ceto medio cambia il volto dei quartieri popolari

La Regione punta sul mix abitativo. Case a prezzi calmierati anche a forze dell'ordine, sanitari e a donne vittime di violenza

L'housing sociale per il ceto medio cambia il volto dei quartieri popolari
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Le case popolari vanno assegnate agli indigenti, ma anche alla classe media che resta esclusa dalle graduatorie e che incontra difficoltà a sostenere i costi del mercato privato. Una nuova visione che segna una svolta nelle politiche abitative della Lombardia. Entro il prossimo giugno sul territorio regionale ci saranno quasi 400 alloggi a canone concordato destinati al ceto medio. Il bando sull'housing sociale della Regione voluto dall'assessore alla Casa Paolo Franco, indirizzato a tutte quelle famiglie con un reddito compreso tra i 14mila e i 40mila euro, punta anche a favorire il mix abitativo nei quartieri, con abitazioni destinate non solo ai fragili ma anche agli studenti, alle forze dell'ordine e a tutta una serie di categorie di lavoratori che animano le città.

IL BANDO

L'idea era quella di mettere a disposizione degli alloggi "senza nuovo consumo di suolo - sottolinea Franco - andando a lavorare sul patrimonio immobiliare inutilizzato o da rigenerare". Come spiega l'assessore, "il programma Missione Lombardia ha dato un indirizzo preciso: non solo alloggi per indigenti ma anche per la classe media in difficoltà. Per fare questo è necessario il protagonismo di tutti i soggetti, sia delle imprese e delle cooperative sia delle varie Aler, per ristrutturare il proprio patrimonio e riconsegnare le case pronte per essere abitate". I primi risultati sono già arrivati grazie ai fondi del bando, ossia più di 18 milioni di euro. Gli alloggi a canone concordato messi a disposizione saranno 348 a cui aggiungere 62 posti letto. Con un progetto della cooperativa Abitare, per esempio, sono stati sistemati 36 alloggi nel quartiere di Dergano, e 32 alloggi, sempre a Miano, saranno pronti nelle zone di Niguarda e Affori. Altre 13 case calmierate saranno a disposizione in provincia di Como anche grazie a una iniziativa della Cooperativa di abitazione comense, mentre nella provincia di Lecco 5 appartamenti sono stati ristrutturati dalla Cooperativa Arcobaleno.

I PROTOCOLLI CON LE CATEGORIE

L'obiettivo della Regione è anche quello di favorire il più possibile il mix abitativo nei quartieri, andando incontro a tutti quei lavoratori che fanno fatica a pagarsi un affitto con i costi delle città come Milano. Un protocollo è stato sviluppato da Aler Milano con le Asst per 236 alloggi da destinare al personale sanitario di strutture come il Policlinico, l'Istituto Besta, Santi Paolo e Carlo, Fatebenefratelli Sacco e Nord Milano. Altri 6 alloggi sono destinati a medici e infermieri della provincia di Sondrio. Le Aler, inoltre, possono destinare fino al 20 per cento delle unità abitative disponibili alla Polizia, ai Vigili del Fuoco, all'esercito e alla Polizia locale anche per andare incontro alle richieste delle forze dell'ordine.

Soltanto la direzione regionale dei Vigili del Fuoco, per esempio, ha stimato un fabbisogno di circa 200 alloggi. "Regione Lombardia - aggiunge Franco - ha ampliato le categorie di lavoratori che possono accedere ad alloggi Aler a canone agevolato, includendo autisti, macchinisti e personale del trasporto pubblico locale".

DONNE VITTIME DI VIOLENZA

L'iniziativa si rivolge anche alle donne che hanno subito una violenza e che sono in carico nei Cav o nelle Case Rifugio. Sono stati individuati 97 alloggi messi a disposizione per un minimo di cinque anni: "L'assegnazione di abitazioni a costo zero alle vittime dei soprusi - commenta Franco - rientra nelle specifiche direttive che abbiamo impartito alle Aler. Perché poter disporre di una casa per sé e per i propri figli è un elemento essenziale e imprescindibile per affrontare un percorso di rinascita".

Anche attraverso progetti di questo genere "stiamo cambiando il concetto di politica abitativa pubblica: le case, oltre alle persone indigenti - conclude l'assessore -, devono poter essere destinate, come in questo caso, a persone che vivono un momento di estrema difficoltà".

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