RomaUna riforma costituzionale, quella dellarticolo 41 sulla libertà dimpresa, ma anche degli articoli 97 e 118; il rilancio del piano casa; sgravi fiscali per favorire la creazione di nuove imprese nel Mezzogiorno; riordino complessivo degli aiuti pubblici alle imprese; legge delega per rivedere lIrap. Questi i pilastri del piano per lo sviluppo che il Consiglio dei ministri esaminerà domattina alle 8. Lobiettivo: liberare leconomia dai lacci normativi che rallentano la crescita, e riordinare lintervento pubblico disperso in mille rivoli. In cinque anni, secondo le stime del governo, tutto questo potrebbe portare il Paese a crescere del 3-4 per cento, contro il risicato 1 per cento di oggi. Un piano senza nuove spese, compatibile con le esigenze dei conti pubblici.
COSTITUZIONE E IMPRESA
Da tempo Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti pensavano a una riforma «pro-impresa» dellarticolo 41 della Costituzione, che garantisce la libertà di intraprendere. La riscrittura dovrebbe prevedere, fra laltro, la garanzia all «attività economica privata» in sostituzione dell«iniziativa economica privata». Salterebbe poi il comma che prevede i controlli perché lattività economica venga «indirizzata e coordinata a fini sociali». Non si tratta di una mera questione di parole: il nuovo articolo 41 avrebbe conseguenze a cascata, cancellando tutte le leggi (statali e regionali) in contrasto con il nuovo testo. Inoltre sarà proposta la modifica dellarticolo 118: Stato, Regioni, Province e Comuni «garantiscono», anziché lattuale «favoriscono» lautonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. Aggiornato anche larticolo 97 che concerne il «buon andamento» della pubblica amministrazione.
MEZZOGIORNO E PIANO CASA
Il ministro del Mezzogiorno Raffaele Fitto farà una relazione su piano Sud, riforma dei servizi pubblici locali e piano casa. Ledilizia è da sempre settore trainante delleconomia italiana. Per il rilancio del piano casa, dintesa con Regioni e Comuni, il governo ha in mente di presentare ai governatori un «modello» di legge regionale. Per lo sviluppo del Sud si ripartirà dalle grandi opere cantierabili immediatamente. I Fondi europei garantiscono, sulla carta, risorse per 80 miliardi di euro, ma sono nella disponibilità delle Regioni con le quali il governo lavora per unintesa. I cantieri in ripartenza riguarderebbero nuovi lotti della Salerno-Reggio Calabria, lalta velocità ferroviaria al Sud, la nuova strada Sassari-Olbia. In aree selezionate del Mezzogiorno sarà garantita «burocrazia zero» e, sempre dintesa con le Regioni, una fiscalità di vantaggio fino allazzeramento dellIrap per favorire gli investimenti.
STIMOLI E INCENTIVI
Il ministro dello Sviluppo Paolo Romani presenterà una drastica semplificazione degli schemi di aiuto alle imprese (oggi gli incentivi sono regolati da una trentina di leggi statali). Gli aiuti dovrebbero essere ricondotti in tre filoni: quelli automatico, come crediti dimposta e voucher; quelli legati al finanziamento di specifici progetti; quelli destinati ai grandi progetti di ristrutturazione. Alle imprese viene concesso un accesso più facile agli aiuti, che verrebbero erogati in tempi più veloci. Metà di tutte le risorse a disposizione dovrebbero essere destinate alle piccole e medie imprese. In arrivo un disegno di legge «per il mercato e la concorrenza». È possibile che venga presentata in Consiglio la riorganizzazione degli enti che aiutano le nostre imprese a trovare mercati esteri di sbocco.
RIFORMA DELLIRAP
Tremonti dovrebbe presentare domani un disegno di legge delega per la modifica dellIrap.
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