La libertà di Salman Rushdie da difendere e la crudeltà di certe donne sulle altre donne

Le persecutrici di "Occhio di gatto" e la battaglia contro le intimidazioni e a favore dell'autore dei "Versi satanici"

La libertà di Salman Rushdie da difendere e la crudeltà di certe donne sulle altre donne

Il congresso internazionale del Pen del 1989 doveva avere luogo in Canada a settembre. Sarebbe stato trilingue: francese, inglese e spagnolo, in quanto il Messico veniva riconosciuto come paese nordamericano. Per mantenere una promessa fatta in precedenza, Pen Canada e Pen Quebec avevano raccolto i fondi per i delegati dei paesi che di regola non sarebbero stati rappresentati perché non potevano permettersi il viaggio. Le sedi del congresso sarebbero state sia Toronto che Montreal, e le ferrovie avrebbero offerto il viaggio in treno tra le due città. Avevano anche fornito caschetti da ingegnere con il logo del Pen. Non vedevo l'ora, anche se ero destinata a perdermi la corsa.

La data di lancio di Occhio di gatto nel Regno Unito fu il 1° febbraio 1989. Al party organizzato a Londra in occasione dell'uscita, corse voce che I versi satanici di Salman Rushdie aveva scatenato le ire dei circoli musulmani per la sua rappresentazione satirica della storia musulmana. Il 14 febbraio l'Ayatollah Khomeini, il leader supremo dell'Iran, proclamò l'ormai famigerata fatwa, la condanna a morte di Salman. Poco dopo spararono al mio editore norvegese, William Nygaard che sopravvisse mentre il traduttore giapponese di Rushdie, Hitoshi Igarashi, venne assassinato.

Graeme, in qualità di presidente di Pen Canada, parlò apertamente in difesa della libertà di espressione e andò perfino a Montreal per confrontarsi con un gruppo di leader musulmani del Canada, molti dei quali avevano minacciato di uccidere Rushdie. Graeme fu l'unico leader canadese a esprimersi pubblicamente. Nessun politico anche se alcuni gli dicevano "bravo" in privato nessun capo della chiesa, nessun dirigente di sindacato. Erano tutti nel panico, non era mai successo niente di simile prima di allora. Ma la sensazione di Graeme era che se ti nascondevi sotto un sasso i tuoi avversari avrebbero raggiunto l'obiettivo: intimidirti.

Nel frattempo, ero in tournée negli Stati Uniti, dentro e fuori dalle radio e dalle librerie che avevano ricevuto minacce di attentati. La loro posizione era la stessa di Graeme. Ricordo in particolare la Elliott Bay Book Company, che organizzò un evento per me, nonostante le notevoli pressioni. Erano presenti diversi studenti musulmani. "Per favore, non confondeteci con quello che sta succedendo" dissero con le lacrime agli occhi.

A settembre, il congresso del Pen Canada si svolse come da programma. Per citare il sito: "È stato uno dei più partecipati della storia del Pen, il primo a raggiungere la parità di genere tra i delegati, il primo a ospitare scrittori del terzo mondo, ed è stato anche il più inclusivo dal punto di vista razziale". Mi avevano detto che il viaggio in treno da Toronto a Montreal era uno spasso e una grande opportunità di stringere legami. Ma non salii a bordo perché quando mi svegliai quella mattina scoprii che il mio occhio solo uno era diventato giallo brillante e come gelatinoso. Perché? Non l'ho mai saputo. Stavo per andare dal medico, ma il giorno dopo l'occhio ridivenne normale e me ne tornai a Montreal e al congresso.

Occhio di gatto era stato candidato al Booker Prize, e Graeme e io andammo alla cena a Londra. Mi ero fatta un top elasticizzato, senza spalline e con paillettes argentate, da mettere sotto una giacca nera, ma non l'avevo terminato e avevo dovuto fissarlo sulla schiena con grandi spille da balia. Sono certa che il programma della serata sia stato avvincente, ma io ero preoccupata che il mio top elasticizzato con le paillettes d'argento potesse sfuggire alle spille da balia e schizzare come una molla in mezzo alla sala.

Il mio top non fu di alcun aiuto. "La Atwood perde il Booker", come la stampa canadese aveva ormai l'abitudine di scrivere. Comunque, nessun premio dipende dalla tua partecipazione attiva: non è una gara sportiva, quindi non puoi esattamente perdere. Somiglia piuttosto al concorso del Maiale Più Bello: il maiale se ne sta fermo, con aria pasciuta mentre qualcuno gli appunta un nastro. Tuttavia, mi consegnarono una bella copia rilegata a mano del mio libro.

Ho ricevuto molte email su Occhio di gatto; alcune erano di donne che da piccole avevano vissuto un'esperienza simile, ma peggiore. Altre erano di genitori le cui figlie stavano vivendo quel tipo di calvario in quel momento, cosa che li faceva sentire impotenti. "Fatti delle nuove amiche". "Loro sono le mie amiche". Una donna mi ha raccontato di essere stata una persecutrice, di essersi comportata così male da costringere la sua vittima a lasciare la scuola. Quando la madre della ragazzina le aveva chiesto: "Perché hai rovinato la vita di mia figlia?" non era riuscita a pensare a nessun altro motivo se non al peccato originale, e così si era convertita al cattolicesimo.

Alcune mail erano di uomini, che dicevano: "Ora ho capito che cosa stava succedendo alle femmine quando ero in quarta". Incontro ancora delle lettrici adulte che dicono: "Ho adorato Occhio di gatto" e poi cominciano a piangere. E io rispondo sempre: "Quindi hai conosciuto una Cordelia". Loro annuiscono tra le lacrime. Quel dolore, quei tradimenti sono ancora vivi nel profondo di ognuno.

L'ultima cosa che posso dire a proposito del libro è che gli

studenti del Victoria College la mia antica alma mater hanno chiamato il loro pub Occhio di gatto. Questo sì che è un successo.

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Pubblicato in Italia da Ponte alle Grazie
© Adriano Salani Editore

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