«Libertà di stampa a rischio? Ma per piacere...»

«Nessun cambiamento grafico o nella linea editoriale. Ma uscire da soli ci pone di fronte a una sfida che raccogliamo con entusiasmo: puntiamo a rappresentare l’area del Paese oggi più vitale e ricca di idee, il centrodestra». Così il direttore Luigi Amicone nel commentare il nuovo corso del suo Tempi, da oggi nelle edicole nella sua «vita autonoma». Tempi sarà infatti in vendita autonomamente in tutta Italia, al prezzo di due euro. L’abbinata gratuita con il Giornale verrà mantenuta solo in alcune regioni (Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia e Napoli città).
Muta la modalità di diffusione, non la sostanza: «Non ci sarà nessun cambiamento a livello grafico o nella linea editoriale - commenta Amicone -. Ma uscire da soli ci pone di fronte a una sfida che raccogliamo con entusiasmo: puntiamo a rappresentare l’area del Paese oggi più vitale e ricca di idee, il centrodestra».
Una rivoluzione, per il settimanale vicino alle posizioni cattoliche, celebrata con una dimostrazione di libertà; nonostante infatti la Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) abbia preannunciato la sua adesione alla manifestazione per la libertà di stampa del prossimo tre ottobre, Amicone ha deciso di non partecipare: «Non prenderemo parte a una manifestazione che con la libertà d’informazione non ha nulla a che fare. Questo corteo - sottolinea - è palesemente a sostegno della campagna di un solo quotidiano, la Repubblica. Ora, si può giudicare in ogni modo l’iniziativa, ma pretendere di mettergli il cappello di movimento per la libertà d’espressione è grottesco».
Non che l’informazione in Italia goda di ottima salute. «Occorre tutelare i cittadini da un tipo di giornalismo che non rende un servizio adeguato all’altezza della libertà che la Costituzione garantisce. Il giornalista non deve scagliarsi in campagne politiche con metodi che precludono il dialogo o l’espressione di opinioni differenti. Soprattutto nel servizio pubblico». Un riferimento esplicito a Michele Santoro, che per Amicone rappresenta «un simbolo di strafottenza e arroganza».

Sul perché poi proprio ora si sia indetta una manifestazione di questo tipo Amicone ha le idee chiare: «Repubblica ha sempre potuto, giustamente, essere critica verso il centrodestra. Ora però dopo le giustificatissime querele da parte del premier indice anche manifestazioni. Dove sono i difensori della libertà quando le querele arrivano dal centrosinistra?».

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