Libia e Unità d'Italia: Napolitano l'americano vola per la terza volta in Usa

Il capo dello Stato parlerà all'assemblea dell'Onu, vedrà il segretario generale Ban Ki-Moon, incontrerà gli italo- americani e riceverà una medaglia dalla New York University. E il 2 giugno forse anche Obama sarà alla sfilata dei Fori Imperiali

Napolitano o Americano? Infatti è già la terza volta, da quando è iniziato il suo settennato, che il presidente della Repubblica vola negli Stati Uniti. L'agenda è fitta: il capo dello Stato parlerà al Palazzo di Vetro, incontrerà il segretario generale delle Onu, festeggerà con gli italiani d'oltreoceano i 150 anni dell'unità nazionale e riceverà una medaglia dalla New York University. Il primo viaggio ufficiale in Usa risale al dicembre 2007, quando Napolitano venne ricevuto alla Casa Bianca da George W. Bush: un lungo colloquio con Irak, Afghanistan e il metodo del multilateralismo al centro delle conversazioni. Nel maggio 2010 invece il faccia a faccia con Barak Obama: argomento principale, le tensioni euro-dollaro.
Questa volta non c'è nessun incontro programmato a livello politico con esponenti della amministrazione di Washington. In compenso la crisi libica e il ruolo italiano nel suo ambito saranno sicuramente il cuore del colloquio con Ban Ki-Moon, previsto per la tarda mattinata del 28 marzo. Prima di vedere il segretario generale, il capo dello Stato avrà già preso la parola di fronte alla assemblea generale dell'Onu, e sarà questa per Napolitano la seconda occasione nel giro di poche settimane di parlare dalla tribuna di una sessione Nazioni Unite. Appena un mese fa, infatti, ha avuto modo di pronunciare un discorso ai delegati del Consiglio generale dei Diritti umani dell'Onu a Ginevra. In quella occasione Napolitano chiese l'immediata cessazione dell'attacco portato dal Colonnello Gheddafi ai ribelli di Misurata e Bengasi. Da allora, con la risoluzione 1973 in vigore, non ha mai mancato di ripetere come la via indicata dal Consiglio di sicurezza vada seguita fino in fondo. Essere nel solco del pronunciamento del Palazzo di Vetro, questo è il pensiero del Colle, significa essere nei limiti dell'articolo 11 della Costituzione. Le Nazioni Unite apprezzano e ringraziano
Due invece le tappe nel segno dei festeggiamenti per l'Unità d'Italia. Nella prima Napolitano vedrà una rappresentanza di italoamericani in compagnia dell'ambasciatore Terzi di Santagata. Nella seconda visiterà il simbolo dell'emigrazione in America: Ellis Island, il luogo della quarantena e della prima selezione delle braccia da lavoro che gli Usa importavano, a basso prezzo, dall'Europa più povera. Napolitano è reduce dal successo dei festeggiamenti della passata settimana a Torino e Milano. Qui incasserà gli applausi delle associazioni italoamericane, una delle quali lo ha incontrato la mattina del 17 marzo sul Gianicolo.
Il viaggio si svolge sotto gli auspici positivi della decisione di Obama di dichiarare il 17 Marzo giornata dell'Unità Italiana anche negli Usa. Un segno di favore e di buona volontà, che fa seguito all'invito a partecipare alle celebrazioni del prossimo 2 giugno in via dei Fori Imperiali.

Insieme al presidente americano sono stati invitati altri 68 capi di stato e di governo, cioè tutti i paesi dell'Unione Europea più quelli con più alta immigrazione italiana. Ma sarebbe Obama la vera star della giornata.

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