Il libro elettronico non dà la scossa

L’atteso boom natalizio non c’è stato. Gli incrementi percentuali delle vendite sono buoni, ma la quota di mercato non supera lo 0,5 per cento. Gli editori: "Puntiamo a quadruplicarla entro quest’anno"

Il libro elettronico non dà la scossa

Grande è la confusione sotto il cielo degli ebook, anche perché quando si arriva al dunque, cioè ai numeri, i diretti interessati - editori e distributori - preferiscono rimanere nel vago. Nei giorni scorsi due comunicati ufficiali rilasciati da Edigita e Bookrepublic hanno fatto scalpore: tra il 25 e il 27 dicembre scorso le vendite di ebook sono aumentate del 440 per cento per Edigita (parola del direttore generale Renato Salvetti) e del 400 per cento per Bookrepublic (parola di Marco Ferrario, uno dei fondatori).
Prese così sono percentuali da urlo, ma occorre ricondurle al sottostante. Come ha spiegato più di un mese fa al Giornale Stefano Mauri, amministratore delegato di Gems e presidente di Edigita, all’inizio di dicembre si vendeva un ebook ogni 200 libri fisici. Il mercato dei titoli digitali era quindi lo 0,5 per cento dell’intero mercato trade, cioè del mercato narrativa e saggistica. Qualcuno si è affrettato a fare i conti: avendo il mercato trade un fatturato di 1,5 miliardi di euro su base annua, ecco che agli ebook spettava un giro di affari di 7,5 milioni. Che non è certo poco. C’è stato anche chi è andato oltre: posto il prezzo medio di un titolo digitale a 10 euro, ecco che le cifre la cantavano chiara: gli ebook già venduti all’inizio di dicembre erano almeno 700mila. Voi ci credete? In realtà 700mila sono gli ebook che si sarebbero venduti su base annua se tutto fosse iniziato l’1 gennaio 2010 e fosse proseguito con quella percentuale, ma purtroppo i titoli digitali italiani sono sbarcati on line solo a cavallo dell’estate (Bookrepublic), per non dire a ottobre (Edigita e Mondadori). Tradotto: lo 0,5 probabilmente è la media degli ultimi tre mesi. Il mercato degli ebook ne risulta ulteriormente ribassato, nonostante a un certo punto sembrava, ascoltando i mass media, che dovessimo dire addio per sempre, tra capodanno e la Befana, ai libri di carta.
Rimangono le percentuali dichiarate da Edigita e Bookrepublic, che tra le righe annunciano più una tendenza che un successo (o anche solo una quota di mercato di qualche rilevanza). «In quei tre giorni abbiamo venduto almeno una copia digitale di 1100 titoli diversi» ha detto Salvetti al quotidiano on line Affaritialiani. Un po’ poco. Dice la sua sulla stessa testata, probabilmente in cerca di pubblicità, anche Raffaello Avanzini di Newton Compton, che snocciola trionfante esigui numeri di copie vendute: 1481 a novembre, 4200 dicembre, 1550 a gennaio. Se fossero su carta, sarebbero libri completamente sconosciuti. Il cronista che lo ascolta trae la conclusione: «Se Newton Compton è il 13 per cento del mercato, come dice di essere, e ha venduto così come dice, vuol dire che a dicembre 2010 in Italia sarebbero stati venduti 32mila ebook». Su che basi Newton Compton si appropri di una quota di mercato digitale del 13 per cento, vorremmo saperlo. «La vera notizia è che l’ebook è in crescita in misura superiore a quella preventivata» fa seguito Marco Ferrario. Ne siamo lieti. «In realtà - ribatte Ferrario - aspettiamo che si rompa la soglia critica del 2 per cento annuo, poiché l’esperienza americana ci dice che dopo questa rottura si verifica uno sviluppo esponenziale».
La sensazione è che di tempo ce ne vorrà ancora. Per fare un altro esempio, la Mondadori ci ha snocciolato un aggiornamento con cifre piuttosto modeste: partita il 7 ottobre con 100 ebook venduti al giorno, è arrivata oggi a una media di 300 copie quotidiane (500 la settimana di Natale). Ha in catalogo 1500 titoli, tra cui i più venduti dell’ultimo mese sono stati La caduta dei giganti di Ken Follett, Io e te di Ammaniti, I segreti del Vaticano di Augias, seguiti dall’ormai celebre coppia Saviano & Giordano (Gomorra e La solitudine dei numeri primi).
In casa Gems/Edigita, invece, sembra che il Natale abbia lasciato un mercato cresciuto del 60 per cento (con un incremento del 160 per cento nella settimana tra il 20 e il 26 dicembre rispetto all’analoga settimana del mese precedente, e del 400 per cento il giorno di Natale rispetto al giorno medio di novembre). Fenomeno coda lunga: almeno il 90 per cento dei titoli vendono almeno una copia. I best seller sono Benvenuti nella mia cucina di Benedetta Parodi (Vallardi), Limit di Frank Schatzing (Nord), L’esecutore e L’ipnotista di Lars Kepler (Longanesi). Titoli da grande distribuzione, più che da lettori «forti» o anche solo affezionati: quasi dei «titoli di prova» per novelli possessori di ereader. Ne deduciamo che il fenomeno ebook, per ora, è più di marketing che culturale vero e proprio (certo, i classici Garzanti a 2,99 euro sono ben scaricati, dall’Odissea a Anna Karenina, ma bisognerebbe andare a vedere se sono letti più in là di pagina 30).
Per questo, forse, il vero successo è stato quello degli ereader e non degli ebook. Il 400 per cento nelle vendite di questi ultimi tra il 25 e il 2 dicembre è probabilmente dovuto al fatto che il numero di device regalati a Natale è aumentato più o meno della stessa percentuale. Ma anche qui gli addetti ai lavori preferiscono girare intorno alle cifre, piuttosto che dichiararle: da Apple è arduo sapere il numero di iPad venduti dalla data del rilascio a oggi, in particolare nel mese di dicembre. Si mormorava che prima della corrida natalizia gli iPad in circolazione fossero 200mila. Voi ci credete? Se sì, vuol dire che, dopo Natale, il numero di iPad dev’essere almeno raddoppiato. Ne siamo sicuri? Amazon secreta allo stesso modo i dati su Kindle. È vero, la Sony, titolare di uno dei migliori ereader attualmente in commercio, è andata in rottura di stock pochi giorni prima di Natale, perché ha distribuito meno di quanto avrebbe potuto vendere. Altrettanto vero, però, che tra l’Epifania e il 9 gennaio si è assistito a un calo generalizzato delle vendite di ebook. Colpa dei saldi nel settore abbigliamento? Forse la rivoluzione ebook non arriverà tanto facilmente. Certo tanto rumore per nulla, paradossalmente, non l’aiuta. «Non sono d’accordo - dice Ferrario -. Senza trionfalismi, possiamo dire che questo è stato il Natale dell’ebook. Stimo un mercato oltre la soglia dei 500mila ereader e credo che parlare di questi ultimi sia parlare di ebook.

Di questi tempi un mercato che quadruplica è sempre una notizia, e dopo le tendenze registrate a Natale non ritengo improbabile che proprio entro la fine dell’anno si raggiunga la soglia del 2 per cento. Hai detto niente!».

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