Ci sono storie che legano i turisti alla Liguria e che dentro le guide non troveremo mai. Storie intrecciate ai luoghi egualmente amati da chi li vive solo per una stagione e da chi ci abita da sempre. Una di queste storie, ricca di coincidenze, sorprese, personaggi - che ricorda per trama e toni un film nelle sale in questi giorni, «Letters to Juliet» - è accaduta in parte nel secolo scorso e in parte negli anni Dieci di questo. I protagonisti sono un albergatore di Sestri Levante, Massimo Solari dell'Hotel Mira, uno dei luoghi davvero storici della cittadina, e il più famoso trapiantista di fegato italiano, Luigi Rainero Fassati, milanese, Ambrogino d'Oro, già direttore di Chirurgia generale del Policlinico, e, ultimo ma non meno importante, scrittore di successo, premiato anche con il Bancarella per il romanzo medico «Avanti un altro» (Longanesi), quando ancora di medical fiction e doctor House non si aveva alcun sentore e di medici scrittori come Andrea Vitali nemmeno.
Successe quasi trent'anni fa. Che il professor Fassati fece una vacanza indimenticabile nel Tigullio, in barca. Successe che quella vacanza fu uno dei coronamenti di una bella storia d'amore, che durò anni, ma che poi finì. E successe che uno dei ricordi di quella storia, uno degli otto romanzi di Fassati, fosse un regalo per la sua compagna, con una dedica romantica da far battere il cuore. Ma poi il libro si perse, come accade a volte ai libri, alle lettere d'amore, ai documenti. Ed è qui che nella storia appare Massimo, che un giorno ritrova il libro perduto proprio fuori dal suo hotel, all'ombra delle palme sestresi, accanto a un cassonetto. E si mette in testa di contattare Fassati, di riannodare il filo rosso di quella storia di tanti anni prima, di imbastire, insomma, una storia indimenticabile, che un anno dopo è diventata a sua volta un romanzo, «La felicità delle ciliegie» (Marna editore), scritto da Mirella Ardy e appena arrivato in libreria.
Che nel romanzo a chiave, arguto e ficcante ritratto in rosa di un Tigullio da favola, il chirurgo sia diventato un pittore, la dedica sia stata modificata e la storia finisca diversamente dalla realtà - non vi diciamo come - poco importa. I luoghi, Sestri Levante, Riva Trigoso, la Baia del Silenzio e i caruggi, la tramontana e il colore del mare sono quelli, impossibili da tradire o da dimenticare.
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