Al liceo i ragazzi a lezione dal trans

EmpoliAssemblea col trans, al liceo Pontormo di Empoli: gli studenti del bienno - ragazzi di 14 e 15 anni - ieri mattina si sono trovati a scuola un transessuale, che a quanto risulta da alcuni ragazzi eserciterebbe la professione più antica del mondo. Il trans era stato invitato a parlare per raccontare la propria esperienza di vita, nell’ambito di un’assemblea sull’omofobia e i transgender. L’incontro era stato richiesto proprio dai ragazzi, che una volta al mese hanno diritto a riunirsi in assemblea, e regolarmente autorizzato dalla preside «a patto - ha spiegato la dirigente scolastica, Daniela Borghesi - che questa persona tenesse un comportamento irreprensibile, consono a un istituto superiore. Credo che quella persona abbia raccontato la sua esperienza di vita, e non mi sono giunte voci di episodi incresciosi».
E così ieri mattina al liceo scientifico Pontormo si è presentato il transessuale, per raccontare a una platea di quattordicenni come si vive la condizione di transessuale, quotidianamente alle prese con le dinamiche legate al genere. E non è finita: la stessa «lezione», sempre al Pontormo, il trans in questione la replicherà lunedì, stavolta per i ragazzi del triennio (16, 17 e 18 anni) dal momento che l'aula magna non è sufficiente a contenere tutti gli studenti.
Eppure non a tutti l'iniziativa è piaciuta: tornati a casa dopo l’assemblea, infatti, gli studenti del biennio ne hanno parlato ai genitori e molti di essi non l’hanno presa bene: «Sono irritata e stupefatta - racconta una mamma - perché trovo che le esperienze di un transessuale che si prostituisce non siano argomenti adatti a una platea di ragazzi di 14 anni». Già da qualche giorno, nei corridoi dell’istituto empolese, si parlava dell’assemblea di ieri: in particolare, si vociferava dell’arrivo di un personaggio «esplicativo» del mondo dei transgender. Gli organizzatori avrebbero voluto portare al Pontormo addirittura Vladimir Luxuria, poi invece - vista la difficoltà di raggiungere l’ex parlamentare - hanno ripiegato su un trans locale. Scegliendone, sempre a quanto raccontano i ragazzi, uno che si prostituisce. «Io un’assemblea così non l’avrei organizzata - ha commentato ancora la preside - e dire che come scuola non abbiamo timori ad affrontare temi d'attualità: in febbraio terremo una lezione sulla laicità».
Strano rapporto, quello tra Empoli e i trans: alle porte della città toscana è nato infatti il primo carcere in Italia per transessuali, provenienti dal carcere fiorentino di Sollicciano e da altri istituti.

La casa circondariale però è vuota: le ultime due detenute sono andate via poche settimane fa. Però ci sono ventidue guardie carcerarie e sei dipendenti ministeriali: un carcere modello, ma vuoto, che costa al contribuente cinquecento euro al giorno, più o meno quindicimila euro al mese.

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