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Sesso: i giovani italiani lo conoscono via Web

I giovanissimi maschi italiani conoscono il sesso attraverso il Web, ma fanno meno esperienze reali: ecco l’anticipazione di un convegno sul tema

Sesso: i giovani italiani lo conoscono via Web

I giovani italiani conoscono il sesso attraverso il Web, ma nella vita reale sono fortemente inibiti.

Non si tratta del contenuto di una nuova campagna per l’educazione sessuale a scuola, ma della considerazione di Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all'Università degli Studi di Padova e componente del nuovo Consiglio superiore di sanità. Da domani al 2 marzo si terrà ad Abano Terme il trentaquattresimo convegno di Medicina della riproduzione e l’accademico ha rilasciato, a questo proposito, un’intervista ad Adnkronos Salute.

La sessualità dei giovanissimi - commenta Foresta - inizia spesso sul Web. I ragazzi oggi sono più liberi ma, forse, l'abbuffata multimediale sta nuocendo all'interesse per il sesso reale. E questo è vero soprattutto per i giovani maschi”.

I dati raccolti parlano chiaro: i maschi adolescenti sono molto disinibiti ma solo davanti allo schermo di un computer e di uno smartphone, mentre le loro coetanee sono alla ricerca di esperienze nella vita reale. Durante il convegno saranno presentati anche dei nuovi studi effettuati a Padova, Lecce e Napoli. “Il virtuale - aggiunge Foresta - ha portato a cambiamenti importanti nella scoperta della sessualità: ci troviamo di fronte a maschi molto disinvolti sul Web ma sempre più inibiti nella vita reale, e a ragazze più disinvolte e pronte a cercare rapporti reali”.

Un altro cambiamento ha a che fare con il concetto di famiglia nucleare: gli adolescenti non contemplano l’idea dei figli, ma ci ripensano anni dopo, quando l’orologio biologico inizia a ticchettare. “Quando le coppie programmano un figlio e scoprono di non riuscire a concepire - conclude Foresta - questa incapacità viene vissuta come una tragedia soprattuto da parte degli uomini, tale da mettere in crisi la famiglia”.

Intanto il desiderio di paternità sembra essersi rafforzato e questo può rivelarsi un bene, perché porta i ragazzi a prendersi cura della propria salute andrologica fin da giovanissimi.

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