Dalla direzione creativa di Gucci agli studenti dello Ied. "Questo è stato un anno bellissimo, in cui ho avuto molto tempo e mi sono potuto dedicare a progetti che mi piacciono e anche alle mie passioni. Dopo 22 anni, quest'anno di pausa mi ha fatto apprezzare di nuovo il tempo, la qualità del tempo". Parole dello stilista Sabato De Sarno, a dieci mesi dall'addio alla maison Gucci (ha lasciato la direzione creativa a febbraio 2025 dopo due anni). Lo stilista, napoletano (classe 1983), ha presentato a Firenze il progetto "In corpo presente" di Ied Firenze, in collaborazione con gli artisti Jacopo Benassi e Sissi, coinvolgendo 50 studenti di diverse discipline. Cinque mesi di collaborazione creativa che culmineranno con un evento-performance su temi come libertà, presenza, appartenenza e azione collettiva (in programma il 28 aprile 2026). Entusiasta di lavorare con gli studenti, De Sarno ha chiaro in mente cosa condividere con loro. "Agli studenti consiglierò di essere liberi, di essere curiosi, e l'importanza di collaborare, lavorare in team". Il progetto è stato illustrato al teatro Niccolini, dove De Sarno ha raccontato i suoi esordi davanti a una platea di giovani. "Da Napoli sono andato a Milano, rappresentava la città dei sogni. Ho scelto una scuola tecnica che si basava sull'insegnamento della modellistica perché mi piace il processo che c'è dietro alle cose - ha raccontato - Sono stato fortunato a incontrare persone che mi hanno dato la possibilità di esprimermi". Dopo gli inizi da Prada, definiti "un momento di grande rivelazione" per scoprire la costruzione degli abiti e i volumi, il prosieguo da Dolce & Gabbana e Valentino, dove è rimasto 14 anni ("un'esperienza bellissima"). Poi il grande salto. "Avevo il sogno di fare il designer, e i sogni vanno sempre inseguiti - ha detto alla platea -: è arrivato Gucci, non me l'aspettavo, sono stato molto felice. È stata una cosa molto grande". "Il regalo più bello del mio lavoro? I ricordi delle persone che ho incontrato e i lavori che ho fatto", ha confidato lo stilista, che oggi vive tra Milano, Roma e Bruxelles con il bassotto Luce e il marito Daniele, sposato nel 2019.
Ora prosegue con i progetti che lo impegnano nel suo tempo di qualità: oggi la presentazione del libro Napoli Infinita (da lui curato, edito da Cratera), dedicato alla sua Napoli. Nel volume ha riunito 35 voci di artisti da diversi ambiti per celebrare i 2500 anni della città partenopea.