Genova e la Liguria bruciano, la Regione rifiuta gli aiuti e dice no allinvio di tre aerei in più, per i quali non avrebbe speso un centesimo. Mentre vigili del fuoco, corpo forestale e volontari combattevano contro i roghi una battaglia impari, in Regione cè stato chi si è permesso di respingere lofferta di collaborazione, la mano tesa di specialisti dellantincendio che chiedevano solo il permesso di dare una mano gratis. Ora anche la Protezione Civile vuole vederci chiaro e il dipartimento nazionale ha preteso un rapporto dettagliato su quanto accaduto dal 6 settembre in poi a Genova e dintorni. Anche perché i «misteri» che la Regione dovrebbe spiegare a proposito della prevenzione degli incendi stanno diventando decisamente troppi. Dopo lelicottero donato dalla Fondazione Carige e lasciato da oltre un anno ad arrugginire in un deposito senza mai essere stato utilizzato, gli amministratori di piazza De Ferrari adesso preferiscono non accettare aiuti nonostante lavanzata delle fiamme e gli sforzi troppo spesso vanificati dalla mancanza di mezzi da parte delle squadre a terra.
A denunciare lincredibile vicenda è Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord in Regione che ha presentato uninterrogazione con risposta immediata per farsi spiegare i motivi di questo aiuto rifiutato. Per capire se si sia trattato di una scelta deliberata o di una mancanza di coordinamento tra gli uffici. Lunica certezza, al momento resta il fatto che tre aerei «Dromader» sono simasti parcheggiati negli hangar della società «Nhemm» di Casale Monferrato e non hanno dato una mano per spegnere i roghi in Liguria.
La conferma arriva puntuale dalla stessa società. Il comandante Gibì Molinaro si è occupato personalmente di offrire i suoi tre aerei alla Regione e al locale dipartimento di protezione civile.
La Liguria brucia ma la Regione rifiuta gli aerei antincendio
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