«In Liguria contro la sinistra più rude»

«In Liguria contro la sinistra più rude»

È uno dei pochi parlamentari europei del centrodestra che nei suoi viaggi tra Bruxelles e l’Italia si ricorda che c’è una Liguria con la quale confrontarsi, una base di elettori ai quali dire «ci sono». È Mario Mauro, europarlamentare del Popolo della Libertà, eletto con Forza Italia nel 1999 e 2004 e riconfermato a pieni voti anche nel 2009. Una due giorni di incontri liguri iniziati ieri sera alla Spezia alla sala del Camec con il Movimento cristiano dei lavoratori per presentare il suo libro «Guerra ai cristiani» e che proseguirà oggi a Genova con un incontro con i consiglieri regionali del Popolo della Libertà per concordare una linea comune da tenere sul tema della pesca ai bianchetti, dei canoni demaniali e difesa della libertà religiosa. «Vengo per confrontarmi su temi che interessano il territorio e proseguire l’impegno del Pdl sui temi legati alla libertà religiosa», spiega Mauro.
Diciamo la verità, in un collegio così grande, pochi suoi colleghi si ricordano della piccola Liguria.
«Cerco di impegnarmi su tutte e quattro le regioni che sono di mia competenza e da voi torno spesso perché con diversi amministratoti ho un rapporto continuo e proficuo»
È anche positivo per gli elettori di centrodestra che qualche big del Pdl si faccia vedere in un periodo così tormentato
«Tra le inchieste che riguardano il presidente e l’enorme carico di responsabilità che abbiamo nell’agenda di governo il partito è al centro di mille polemiche. Diamo dimostrazione che chi crede nei nostri ideali ha qualcuno che continua a custodirli e alimentarli»
È tornato anche in una realtà complicata come La Spezia
«Con il Movimento cristiano dei lavoratori lì ho fatto tante battaglie ancora prima di diventare europarlamentare. È l’esempio del peggiore conservatorismo di sinistra: ti confronti ancora con una delle sinistre più rudi»
Torna con un libro che centra un argomento di grande attualità: la persecuzione dei cristiani. Oggi più evidente ma da sempre presente
«Negli ultimi dieci anni su 100 persone che perdono la vita per motivi religiosi 65 sono appartenenti a confessioni cristiane. Tutto questo risponde ad un progetto ben preciso: si tratta di un attacco di forze fondamentaliste all’Occidente che si immedesima con la religione cristiana. E la cosa peggiore è che chi attacca i cristiani lo fa usando il nome di Dio per arrivare al potere»
Non c’è solo fanatismo nell’attacco all’Occidente
«Ci sono gruppi ben organizzati, pieni di soldi e armati fino ai denti che bramano per il potere»
A minacciare i cristiani non solo parte del mondo islamico ma anche il regime cinese che pochi considerano.
«Il contesto è effettivamente molto grave.

Tanti appartenenti alla chiesa clandestina vengono minacciati e perseguitati, nonostante sia aperto un confronto con Pechino il cristiano è considerato un pericolo per il regime»
L’Europa, però, non si rende conto dei pericoli che corre...
«La cultura Occidentale è a metà tra il politicamente corretto e l’imbarazzo a capire la persecuzione dei cristiani nel mondo. Bisogna muoversi contro queste discriminazioni».

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