Avevamo dubitato che l'elicottero antincendio «Augusta Westland Grand» potesse volare il 21 luglio, cioè domani, come annunciato, per lennesima volta, dalla Regione. I nostri dubbi non erano una malignità: il Consiglio di Stato ha bocciato la convenzione tra Regione Liguria e dipartimento dei Vigili del Fuoco. Con la sentenza dello scorso 13 luglio ne ha invalidato gli effetti stabilendo che mancano i requisiti richiesti da Enac per il servizio di elisoccorso. Insomma non c'è pace per l'elicottero «fantasma», il mezzo da 6 milioni e 500mila euro acquistato dalla Fondazione Carige e donato alla Regione nel 2008 per potenziare i servizi di emergenza e soccorso in Liguria. E ora che gli incendi iniziano a minacciare davvero i nostri monti, la Regione resta a terra. E deve spendere soldi per affittare mezzi uguali a quello che non è capace a far volare da anni. Tanto che la volta scorsa, larticolo era finito nelle pagine del «maialino», a segnalare quanti soldi avrebbero potuto risparmiare Burlando e compagni.
La sosta forzata dell'elicottero dura da due anni: è fermo infatti prima nella casa madre di Vergiate e da qualche settimana nell'hangar dei vigili del fuoco al Cristoforo Colombo di Genova. Se l'elicottero potesse volare, si aggiungerebbe ai quattro mezzi che la Regione mette a disposizione per l'emergenza incendi, uno per provincia, che costano 100 euro al minuto a intervento, e ai due Canadair collocati di stanza all'aeroporto di Genova, e gestiti direttamente dalla Protezione Civile, con dei costi raddoppiati. Due anni, dunque, che non sono serviti a sbloccare una situazione che avrebbe messo in condizioni di operatività il mezzo di soccorso, malgrado ci sia stata, tanto di intesa tra l'ex prefetto Anna Cancellieri, il presidente della Fondazione Carige Flavio Repetto e il presidente Burlando.
E adesso arriva anche la bocciatura del Consiglio di Stato, perché dalla sentenza si evince che «non ci sono le certificazioni che l'Enac rilascia ai veicoli commerciali per il trasporto alle persone». Manca il Coa, ossia il certificato di operatore aereo, una sorta di patente per voli sanitari, che garantisca e certifichi il possesso dei requisiti dei piloti, delle macchine e del sistema manutentivo. Documentazione rilasciata soltanto dall'Enac e che pare i vigili del fuoco non abbiano. Nella sentenza si specifica che i vigili del fuoco, non possono gestire il mezzo in termini di elisoccorso, in quanto di competenza esclusiva del soccorso sanitario nazionale, ma utilizzarlo soltanto nei limiti delle proprie competenze di istituto: soccorso pubblico e prevenzione degli incendi. Ciò significa che, se e quando, il mezzo volerà per servizi sanitari, le associazioni potranno denunciare il pilota per mancato rispetto della sentenza. A riguardo è partita già una lettera di diffida da parte dei rappresentanti dell'associazione Elicotteristica Italiana affinché l'Enac imponga il rispetto della sentenza.
Quella che si sta combattendo in Liguria è una battaglia aerea che ha origini ben più lontane, che parte nel 2004 quando la Regione stipula una convenzione con i vigili del fuoco in materia di elisoccorso (e poi nel 2007 con valenza triennale). Convenzione impugnata da tutte le società commerciali di elisoccorso presenti in Europa, che hanno chiesto l'annullamento della delibera, facendo appello anche alla questione che l'appalto non poteva essere oggetto di una trattativa privata tra Regione e vigili del fuoco, ma oggetto di una gara pubblica. Al Tar le associazioni di categoria hanno vinto. La sentenza arriva nell'ottobre del 2008 dove si precisa la violazione dell'accordo tra Stato e Regione, per cui i mezzi di soccorso devono avere una destinazione esclusiva, mentre ai vigili del fuoco rimangono competenze proprie. Ma la Regione fa finta di niente e insiste. Così arriva la sentenza del Consiglio di Stato.
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