Un Limoncini amaro per la democrazia

(...) provinciali pidiellini Paolo Bianchini e Claudio Muzio - a mandarlo a Palazzo Spinola sono stati anche i voti dei leghisti degli altri 35 collegi provinciali.
In questo modo, con il rifiuto di Limoncini di dimettersi per fare spazio al primo dei non eletti del Carroccio, un partito che alle elezioni ha preso il 4,76 per cento si trova senza voce, privato di ogni rappresentanza consiliare. Ed assiste alla beffa dell’Udc che, nonostante avesse preso il 3,01 per cento, ha un gruppo consiliare di quattro uomini: uno, Giovanni Collorado, sindaco di Castiglione Chiavarese, è stato eletto regolarmente sotto le insegne del partito di Casini. Gli altri tre sono arrivati dal Pd e dalla Lega. Il che, come dire?, rende curioso questo gruppo provinciale.
Intendiamoci, non è una questione di maggioranza e di opposizione. L’Udc alle provinciali correva con Renata Oliveri e anche oggi è all’opposizione del centrosinistra guidato dal presidente Alessandro Repetto. Quindi, finchè l’Udc non entra nella maggioranza provinciale (circostanza non improbabile), non vengono alterati gli equilibri del consiglio provinciale. E, anzi, l’unica alterazione è avvenuta con il passaggio dei due ulivisti all’Udc oppositrice.
Ma il caso Limoncini è grave perchè altera il principio democratico della rappresentanza degli elettori: come è possibile che un partito del 5 per cento resti fuori da un’assemblea dove si rispetta scrupolosamente il proporzionale? E, soprattutto, come è possibile che questo avvenga presumibilmente perchè la Lega ha trattato male Limoncini e quindi per un motivo personale?
Qui c’è in gioco una partita di democrazia.

E dovrebbero essere Claudio Burlando, che ha avuto la capacità di corteggiare Limoncini al punto di portarlo nel centrosinistra, e il leader dell’Udc ligure Rosario Monteleone che, nel nuovo ruolo di presidente del consiglio regionale dovrebbe essere meno uomo di partito e più uomo delle istituzioni, a convincere Limoncini a ridare spazio alla Lega.
Se lo facessero, la legislatura regionale partirebbe con il piede giusto. Se lo facessero.

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